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Brambilla alla prova tv

Michela Brambilla è il nuovo sottosegretario al turismo. La sua carriera arriva da lontano, come ci ricordano i gialappi’s. La rossa del Pdl era inviata del programma “I misteri della notte”: minigonna, gambe fasciate dala calze nere, occhiali scuri e guanti di pizzo. Nel video visitava i locali notturni di Barcellona, tra disco, moto, topless e balli sadomaso. ∞

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iTunes Store, lo spettacolo inizia

Da qualche ora sul sito americano di iTune Store è possibile pellicole delle principali major cinematografiche per la distribuzione di film di primissima visione (relativamente al mercato home video, e quindi con qualche mese di ritardo rispetto all’uscita nelle sale) in contemporanea con la loro pubblicazione in dvd. Pellicole come come «Juno», «American Gangster» o «Io sono leggenda» sono disponibili al prezzo di 14 dollari e 99 centesimi: solo cinque dollari in più rispetto ai film del catalogo di iTunes, che comprende film anche recenti ma non nuovissimi e circa la metà rispetto al prezzo di vendita dei normali dvd.

L’iniziativa di Apple che mira al monopolio dei film, dopo quello della musica, è di offrire ai propri utenti un’offerta in grado di concorrere con i big del noleggio: Blockbuster o Netflix. ù

Nel negozio virtuale della società della mela morsicata, sarà possibile scegliere tra i film distribuiti da Warner, 20th Century Fox, Walt Disney, Paramount, Universal, Sony Pictures Entertainment, Lionsgate, Image Entertainment e First Look.

Buona visione. ∞

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Padre Pio, il miracolo del business

Migliaia in conda a San Giovanni Rotondo per vedere una maschera di silicone dell’ennesimo santo, nato questa volta a Pietrelcina. Più li guardo e più mi convinco che dio non esiste, anche se – una volta tanto – il miracolo c’è stato per davvero. Economico. ∞

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Grillo e i giornalisti, un paio di firme le farei…

Da giornalista sul V2-Day di Beppe Grillo a sostegno dei tre referendum per l’abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria, per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti e della legge Gasparri: un paio di firme le metterei pure io. ∞

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Apple, c’è qualcosa nell’aria

Tutto pronto al Moscone Center di San Francisco

A poche ore dall’apertura di MacWorld Expo 2008, la tradizionale convention che Apple organizza ogni anno a San Francisco per presentare i suoi prodotti e quest’anno caratterizzata dallo slogan “There’s something in the air” (C’è qualcosa nell’aria, appunto), ho scovato nella rete la foto – edita da MacNN –  di uno dei cartelloni di allestimento del Moscone Center, dove ad ore è atteso il keynote di Steve Job. Secondo il cartellone, in attesa di essere coperto da teli neri, la presentazione va tutta all’IPhone e non a qualche nuovo portatile, magari supersottile o con il touch-screen.  L’appuntamento è per le 17.30 ora locale. Stiamo a vedere… ∞

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Wired e la storia mai raccontata di IPhone

la testata di Wired

La rivista Wired si conferma davvero un punto di riferimento. Nel numero on -line di questi giorni c’è uno splendido articolo della storia mai raccontata del IPhone, del fiasco annunciato e del trionfo conquistato. Da leggere, un must. ∞

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MondoMac, un’alba piena di novità

Steve Jobs Da giorni le indiscrezioni tentano di anticipare quello che oggi presenterò Steve Jobs a MondoMac, l’appuntamento della Melamorsicata a San Francisco. Un anno fa fu la volta di IPhone, che si prese tutta la scena, oggi l’attesa è carica di incertezze. Repubblica, con questo articolo, tenta di anticipare tutti, mettendoci un po’ di tutto: IPhone Umts (poteva mancare?), un portatile ultrasottile, un’Apple Tv di seconda generazione, le novità del neonato Leopard. Di parere diverso il Corriere.it che, prendendo a riferimento, i blog più seguiti, tenta l’azzardo dell’annuncio di un portatile con monitor touch screen. Il migliore contributo arrivo – c’erano dubbi? – dal mondo dei blog, come ad esempio Melablog.it. Un utile esercizio, tanto per ingannare l’attesa. Buona lettura. ∞

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2008, la WebTv sorpassa la televisione

WebTv IL 2008 segnerà il sorpasso di Internet ai danni della televisione. Lo sostiene l’ultima ricerca della School of Management del Politecnico di Milano e della Nielsen, secondo la quale il 54 per cento degli Italiani (27 milioni di individui dai 14 anni in su) preferisce di gran lunga il web alla televisione. L’indagine ha interessato tremila famiglie, settemila persone circa, un campione rappresentativo dell’intera popolazione. C’è di più. La maggior parte di loro naviga in rete fra le otto e le 11 di sera, cioè durante la prima serata, fascia strategica per i network televisivi e la loro raccolta pubblicitaria.
Altri dati segnalano che la maggioranza degli utenti internet hanno nei contenuti video il loro naturale riferimento, a discapito dei contenuti testo. Un divario segnato da portali di grande successo come, ad esempio, YouTube o a piattaforme di largo successo (Facebook) che hanno aperto decisamente ai contenuti multimediali.
La conferma arriva da un’altra recente indagine dalla European Interactive Advertising Association (Eiaa), condotta in dieci nazioni del Vecchio continente. Dei settemila intervistati – fra loro mille italiani – rappresentativi di 169 milioni di persone, è emerso che il World Wide Web ha conquistato molta più gente di quel che fosse lecito aspettarsi. In particolar modo l’82 percento dei giovani fra i 16 e i 24 anni, che ormai sulla rete passano la maggior parte del loro tempo libero.
Il mercato italiano presenta due dati (apparentemente) contrastanti: da un lato una delle più alte concentrazioni di utenti ad alto utilizzo del web, dall’altro una bassa penetrazione (almeno per il momento della banda larga.
Su questo argomento, Repubblica.it propone un’intervista a Nicholas Negroponte, fondatore del Media Lab del Mit di Boston.
I dati confermano – al di là delle previsioni di sorpasso – la crescita costante di Internet e, in particolare, della webtv. Quest’ultima rappresenta la vera sfida tra televisione tradizionale e web. A fare la differenza saranno i contenuti che troveranno format diversi per i due media. Un altro aspetto su cui tutti o quasi concordano è che la televisione di Internet dovrà essere diversa dalla televisione on air, come la conosciamo oggi. La webtv, o net-tv che dir si voglia, offre una fruibilità diversa, sparirà ad esempio il tradizionale telecomando, e poggerà su palinsesti diversi e innovativi. E qui sta forse il problema: se la tv tradizionale ha perfettamente a fuoco i modelli e i format da proporre al pubblico, le idee non sono ancora così chiare per chi si candida a promuovere la webtv. Proprio questa incertezza nei format e, aggiungo io, nei contenuti, rappresentano oggi il maggior freno alla definitiva affermazione della webtv. Ma i tempi sono maturi. ∞

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La “polvere” di Venditti su Rino Gaetano

Rino Gaetano Antonello Venditti è tornato su Rino Gaetano e la sua vita, raccontata dalla sfortunata miniserie Rai trasmessa l’11 e il 12 novembre scorsi: “Nella fiction non si e’ parlato di cocaina: era molto presente in quegli anni e in quel giro dove Rino finì negli ultimi anni e fu anche responsabile della sua tragica fine. La storia ha ignorato il vero guaio di Rino, la cocaina”. La frase di Venditti – amico di Gaetano – è contenuta nell’intervista, in parte finita su internet e in parte pubblicata da un quotidiano della capitale, e rischia di costare caro all’autore di “Roma Capoccia”. Anna, sorella di Rino Gaetano, morto il 2 giugno dell’81, lo ha infatti ha denunciato per diffamazione. “Non era mia intenzione diffamare Rino Gaetano che è stato e rimarrà per sempre uno dei miei più cari amici. Intendevo dire che non mi piaceva l’ambiente intorno a Rino. Tutto qui”, ha precisare Antonello Venditti.Se confermate, le parole pronunciate (prima e dopo) da Venditti suonano davvero stonate perché arrivano a 26 anni dalla scomparsa di uno dei cantautori più innovativi della musica italiana e non aggiungono nulla al mito di Rino Gaetano. Perché (s)parlare dei vizi veri o presunti di un amico(?)? Per favore Antonello, ‘statte zitto. Almeno su Rino, per favore. ∞

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“Povera” Paris Hilton

Paris Hilton e la sorella Nicky Paris Hilton perde il titolo di ereditiera e con esso un patrimonio – spicciolo più spicciolo meno – stimato in 2 miliardi e 300 milioni di dollari.E’ di queste ore la notizia che il nonno ottantenne, Barton Hilton, ha deciso di donare il 97% della sua fortuna da 2 miliardi e 300 milioni di dollari in beneficenza, lasciando alle terribili nipoti Paris e Nicky solo le briciole. Il grosso dell’eredità andrà alla fondazione intitolata al padre di Barton, Conrad, fondatore di un impero alberghiero partito dall’acquisto di un hotel a Cisco, in Texas, nel lontano 1919. Una bella sberla per le due terribili sorelle che proprio a causa dei loro eccessi si sono giocate la fiducia del nonno. Paris dovrà far di conto solo sulle sue forze quindi  che solo per il 2007 le hanno consentito di guadagnare circa 7 milioni di dollari. Non è dato a sapersi l’ammontare delle spese. ∞ 

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Blog, la rivoluzione non russa e compie 10 anni

Jorn Barger Sono trascorsi dieci anni, dal 17 dicembre 1997 quando Jorn Barger coniò la parola “weblog”, poi modificato nel linguaggio quotidiano nel termine “blog”. Da quel giorno il fenomeno è via via cresciuto in maniera virale fino ad arrivare con le cifre da capogiro dei giorni nostri: 175 mila ne nascono ogni giorno per un totale di oltre 113 milioni a dicembre 2007 e con una produzione di 1,6 milioni di post (o articoli, se volete) ogni giorno. Secondo Technorati.com, il sito di riferimento per i blogger, i diari on the net parlano principalmente giapponese (37%), inglese (36%), cinese (8%), e, sorpresa l’italiano (3%), a pari merito con lo spagnolo. Nonostante i dubbi dei professionisti dell’informazione, i blog sono una realtà dell’informazione, soprattutto quella orizzontale, perché informano, denunciano, scoprono e diffondono un sapere collettivo. E come tutti i riti collettivi con i suoi picchi verso l’alto e verso il basso. Il monopolio di un’info verticale, controllata da editori e professionisti, è rotto e nulla sarà più come prima. Il tutto in soli dieci anni. ∞

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Natale senza fili con Wii

Il regalo di Natele più bello è quello che mi sono permesso pochi giorni fa: la console Wii di Nintendo. Ok, la grafica è migliorabile ma la giocabilità è davvero superba.
Nintendo ha scoperto l’uovo di colombo, ovvero è riuscita dove gli altri non erano riusciti: coinvolgere e quindi a far giocare i “vecchietti” come me che hanno l’artrosi ai pollici e che quindi con la Playstation e l’xBox finiscono per incazzarsi.
Con la Wii ci possono giocare gli smanettoni – i due pirla di nipoti – la mamma, il papà (appunto) e chiunque ti capiti in casa ed abbia voglia di “muovere” le mani. Pure il nonno o la nonna se sono ancora arzilli. Nintendo è stata pensata per coloro che non sanno giocare e che sono la maggioranza del mercato.
Se poi fate due conti e vedete che la Playstation (dopo due ribassi per mancanza di vendite) costa 435 euro con gioco, la xBox3 è sugli scaffali a 350 sempre con gioco e la Wii a 259 euro, capite perché Nintendo non è più in grado di rispettare le consegne. Dagli Stati al Giappone, passando per la Gran Bretagna e l’Europa, è tutto sold out. ∞

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Rai: Saccà si autosospende, la politica no

Agostino Saccà, autosospeso L‘inchiesta dei magistrati napoletani su tv e mercato dei voti, rivelata da Repubblica, costa il posto al direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà. In mattinata lo aveva scaricato il presidente della televisione di Stato, Petruccioli: “Non può restare al suo posto”. Ieri, Saccà aveva denunciato l’accanimento nei suoi confronti ,dovuto – a suo dire – per la dichiarata appartenenza a Forza Italia. Mentre il Cavaliere la butta subito in politica (“Vogliono sabotare il dialogo”), il presidente Napolitano esorta ad abbassare i toni (“Rispetto tra magistratura e politica”). Credo che, al di là dell’esito dell’inchiesta di cui non dispongo di documenti di prima mano, ritorni il problema di sempre: l’ingerenza dei partiti politici dentro la Rai. Fuori i partiti dalla Rai perché stanno facendo da sempre male all’azienda e arrecano ai noi, loro primi editori grazie al canone, un danno. Dentro quell’azienda – come in molte altre realtà italiana – non vale la meritocrazia o la professionalità, bensì l’appartenenza ai partiti che vedono, decidono e dispongono per loro. Non è democrazia. ∞

ps. Nel frattempo, la procura ha fatto perquisire la casa di Beppe D’Avanzo, autore dello scoop. Complimenti a D’Avanzo.

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Tiscali e la IpTv da 50 mila abbonati

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Mario Mariani, amministratore delegato di Tiscali Italia, prevede 50 mila clienti sulla IpTv di Tiscali entro il 2009. Auguri. Buon 2008. ∞

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Addio Ventura, buona Mela

Simona Ventura Leggo dal Corriere.it: “In un’intervista esclusiva concessa a Tv sorrisi e canzoni Simona Ventura, fresca reduce dal trionfo della quinta edizione dellIsola dei famosi, confessa a sorpresa la sua intenzione di trasferirsi negli Stati Uniti per completare il suo bagaglio televisivo. «Sono pronta per trasferirmi a New York dove sto comprando una casa e dove spero di lavorare in un tipo di tv che qui in Italia possiamo solo sognare. Ho già preso accordi per svolgere uno stage in una televisione americana – dice la popolare conduttrice -. Perchè voglio anche impadronirmi del loro modo di lavorare»”. Il biglietto è di sola andata?  ∞

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