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Apple e l’indulgenza immeritata

Oggi mi sono ritrovato nel negozio apple di Carugate. Acquisti? No e spiegherò tra un attimo il motivo. Sono entrato perché avevo problemi con ipad e iphone: tutti modelli di ultima generazione. Per la prima volta, lo confesso, mi sono sentito a disagio dentro il tempio della Mela Morsicata. Mi sono guardato in giro e ho visto in esposizione tanta merce vecchia. Certo nuova di confezione, ma vecchia di cuore.

Mac online

Mi sono reso conto che gli iMac poggiano ancora su un progetto di almeno quattro anni. Certo li hanno rivisti e aggiornati ma l’impresa è simile a quella del chirurgo che tenta di tener su il “palco” della diva di qualche decennio fa: non c’è più nulla da fare, sta cadendo.

Lo stesso discorso vale per i Mac Book Pro, vecchi e superati persino dall’odiato ed abbandonato mondo windows. Per non parlare dei Mac Pro (forse spariranno… vociferano in negozio), degli Ipod, con le loro ie fogge, colori e dimensioni diverse, e delle penose Airport che di estremo hanno solo l’obsolescenza.

Apple, in questi anni, si è concentrata su iPad e iPhone. E qui vengo alla mia presenza nel santuario. Ottimi prodotti e fonte di una redditività per Apple mai vista. Ma anche intimamente minati da difetti di fabbricazione con percentuali mai viste per Apple. Io sono al terzo iPhone sostituito e al quarto iPad. Troppo.

Forse i sacerdoti del santuario – intendo i vari blogger più o meno legati alla casa madre (Melablog e Melamorsicata, ad esempio), analisti e giornalisti – farebbero bene a rinunciare ai rumors sui nuovi mirabolanti prodotti (che come abbiamo visto sopra, oramai scarseggiano sugli scaffali della Mela) e dedicarsi all’analisi. si perché – qualora sia sfuggito a qualcuno – la migliore analisi l’ha fatta il pubblico: Apple ha registrato un calo nelle vendite.

Buona Mela a tutti.

ps. Ho scritto questo post con il mio vecchio iMac che non cambio perché aspetto il nuovo e di una lentezza imbarazzante. Sto tentando di caricare una foto e non ci riesco….

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“Vista, il miglior os mai sviluppato”, parola di Microsoft

Da leggere l’intervista del Sole 24 Ore a  a Fabrizio Albergati, Direttore della Divisione Windows Client di Microsoft Italia. Il sunto: “Vista? È il miglior sistema operativo mai sviluppato”.

Ne sono convinti anche i milioni di clienti che se lo sono ritrovato sulle loro macchine e, ancor più, quelli dei vari servizi assistenza. 😉

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Flock, un browser niente male

Si avvertiva la mancanza per un utente Mac (o Windows) di un nuovo browser, oltre ai noti Safari e Firefox? No, almeno questa era la risposta fino a qualche tempo fa, fino al momento in cui ho provato Flock.

Flock,è nato da Firefox ed è il browser per il Web 2.0. Chi ha un blog o passa ore ad aggiornare l’account di Facebook o a navigare i video su Youtube dove provarlo. Oltre alle classiche funzioni presenti in ogni browser, Flock sfrutta l’anima sociale del Web. Direttamente dal programma è possibile pubblicare messaggi su un blog, inviare foto su Flickr o interagire con i propri contatti di Facebook. Flock permette di cercare video su Youtube o foto da diversi siti di photo sharing direttamente dal suo interno utilizzando una Media bar visualizzata sotto le normali barre degli indirizzi. Il programma si integra in oltre 10 servizi del cosiddetto Web 2.0, compresi i noti e frequentati Twitter, My Space o LiveJournal. 

Davvero niente male. ∞

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Apple, le novità a metà

MacBook Air Prima della sospensione, avevo lasciato con l’annuncio di MacWorld 2008, l’appuntamento annuale in cui Steve Jobs annuncia le novità in casa Apple. L’evento è già passato e digerito ma, per onore di cronaca, lo riporto con un breve commento.
Partiamo dal commento: quest’anno Steve Jobs ha retto la scena ma non ha stupito. Ha retto la scena perché, sfilando da una busta il “notebook più sottile al mondo”, il Macbook Air, ha rilanciato la sfida Apple all’innovazione con un (presunto) record. Ma non ha sbaragliato il campo in quanto nessuno dei prodotti presentati, nemmeno il Macbook Air, si annuncia come rivoluzionario. Lo è stato lo scorso anno l’iPhone, ma non può esserlo certamente Macbook Air.
Misure estreme a parte – alto da un minimo di 0,4 centimetri a un massimo di 1,9, un chilo e trecento grammi di peso, tutto in alluminio, con lo schermo da 13.3 pollici a led, tastiera retrolluminata, webcam incorporata e il trackpad multi-touch che ha quasi le stesse funzioni di quello dell’iPhone – il Macbook ha come limiti la capacità di archivio (nemmeno 100 Gb), poche porte e un’autonomia di batteria tutta da verificare. La novità è nella scelta coraggiosa di forzare il prodotto verso il wireless: mouse, internet, eventuale tastiera, o collegamenti con altri Mac sui cui vedere, ad esempio, un dvd, che su air manca.
A Macworld 2008, Jobs ha annunciato un nuovo business, la possibilità di affittare film su iTunes: dopo la musica, apple ci prova con il video. Deludenti le migliorie per iPhone e iPod Touch, con alcune funzioni essenziali che ancora mancano, quali il copia ed incolla, il search nella ricerca di indirizzi o numeri di telefono.
E’ arrivata la nuova versione per la Apple tv con il software e hardware dovrebbero  consentire di evitare l’impiego del computer. Sono tra i dieci nel mondo che hanno acquistato questo prodotto, che mi ha deluso oltremodo: la gestione dei contenuti è rigida (se cancelli i video, foto o mp3 dal tuo pc, lo stesso succede in automatico su Apple Tv, oppure fare a meno del pc), ma soprattutto è un disastro la scelta dei contenuti che Apple propone on line per questo tentativo di web tv. E’ arrivato Office 2008 per mac, pensata e realizzata per i microprocessori Intel.
La novità vera del 2008 di Apple è Time Capsule, sistema di backup avanzato dotato di disco fisso collegato in wireless al computer, da 500 giga (299 dollari) o da 1 Terabyte (499 dollari). Grazie alla funzione di Time Machine, il programma di backup automatico Leopard (Mac Osx 10.5), tutti i contenuti si memorizzeranno su Capsule senza l’intervento dell’utente, ma soprattutto sarà possibile ricostruire la configurazione del mac ad una precisa data. Time Capsule funziona anche per base wifi. Non male.
Pretendo forse troppo da Apple? ∞

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Auto e test farlocchi. A quando quelli su pc, software o connettività?

Quattoruote Il mensile Quattroruote, dopo decine di prove su strada effettuate nel corso del 2007, denuncia che i dati dichiarati dalle industrie automobilistiche siano mediamente più bassi del 30% rispetto a quelli effettivi: “Il divario può arrivare al 47%”. Il problema è nei criteri di rilevamento presi dai produttori di auto e che non trovano riscontro nella realtà. Complimenti per l’inchiesta a Quattroruote. Quando avremo un’analoga verifica su computer, software e connettività? O in altri settori merceologici? Magari con nomi e cognomi o, meglio, di marche e prodotti. Ne vedremmo delle belle. Anzi no, di peggiori, molto peggiori, con buona pace delle riviste del settore, tutte più o meno accondiscendenti e prostrate ai piedi della pubblicità…

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Commodore 64, la storia di un amore mancato

Commodore 64 Venticinque anni. Sono passati 25 anni da quel dicembre 1982. Ero in un negozio di computer, in via McMahon, a Milano, dove ero arrivato per acquistare il mio primo computer. Da studente ondeggiavo, incerto, verso i primi Ibm, Apple e i loro cloni (forse pochi ricordano che il clone di Apple si chiamava Lemon e costava la metà, fino quando Steve Jobs non lo fece togliere dal mercato, ndr.) e i computer buoni per giocare.

Io tenevo in mano i soldi regalati da mio padre per il primo computer e da scavezzacollo quale ero – certo di poter intortare il babbo (quanto mi manca…) che di “elettronica” non capiva nulla – optai per la macchina ludica. In fondo, cosa mi importava del computer a fosfori verdi, io volevo, fortissimamente volevo un Commodore 64  Quel giorno, solo quel giorno, poteva succedere, perché a Milano io non ci sarei tornato per un pezzo e quindi, quel giorno, solo quel giorno dovevo acquistare la “scatola magica”. Ricordo ancora la delusione quando il proprietario mi disse che il Commodore 64.non era disponibile. Così come era esaurito il nemico storico, lo Spectrum. Sì, perché Commodore 64 e Spectrum infiammarono la prima diatriba della storia dell’elettronica. Un po’ come Microsoft ed Apple ma, essendo all’inizio, la disputa fu ancora più accesa.

Insomma, niente Commodore 64, niente Spectrum. Sullo scaffale brillava “solo” un Texas Instruments TI-99/4a. “E’ più potente  e venderà molto più degli altri due”, mi disse il commesso. Mentiva. Ed io acquistai il mostro color argento, tradito dall’ingenuità e dall’impazienza che mi impedì di cercare un altro negozio per il “mio” C64.

Non ho mai amato il TI-99/4a perché incapace – con i suoi nastri – di spararmi sullo schermo i mondi colorati del Commodore 64, che non riuscii mai più a comprare perché il babbo finanziava un solo acquisto. Ed io, il bonus me lo ero già bruciato. Alcuni miei amici furono più fortunati ed oculati di me. Grazie a loro e al Commodore ho vissuto alcuni tra i pomeriggio più belli della mia vita, macinando games e sfide al fulmicotone. Quegli amici che a 25 anni di distanza ancora non ho dimenticato. Così come non ho dimenticato il Commodore 64 e mi ritrovo oggi, 25 anni dopo, a cantare a squarciagola con gli Articolo 31: “Commodore 64, Commodore 64, Commodore 64… si incula anche la Play!!”. ∞

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Nobel in hd

I Premi Nobel per la fisica, Albert Fert e Peter Grunberg Albert Fert e Peter Gruenberg hanno vinto il Nobel per la fisica. Fert, 69 anni, è un fisico del Consiglio nazionale delle ricerche francese, e Gruenberg, 67 anni, del Centro di ricerche di Julich, nella Renania, possono essere considerati i padri dei moderni hard disk. In modo indipendente l’uno dall’altro, hanno messo a punto le basi teoriche che oggi permettono di immagazzinare informazioni e dati sulle memorie fisse di milioni di computer.∞

(foto tratta da http://www.ilsole24ore.com)

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