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Brambilla alla prova tv

Michela Brambilla è il nuovo sottosegretario al turismo. La sua carriera arriva da lontano, come ci ricordano i gialappi’s. La rossa del Pdl era inviata del programma “I misteri della notte”: minigonna, gambe fasciate dala calze nere, occhiali scuri e guanti di pizzo. Nel video visitava i locali notturni di Barcellona, tra disco, moto, topless e balli sadomaso. ∞

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L’iPhone arriva in Italia

Ora è ufficiale: l’iPhone arriverà a breve in Italia. Tre le novità di un annuncio già anticipato: non sarà un solo gestore a commercializzare il telefonino della melamorsicata,  l’apparecchio avrà una connettività 3G, a larga banda e di terza generazione, e – terza novità – avrà una forma leggermente diversa dagli attuali, disponibile nelle versione da 8 e 16 Gb.

In Italia, l’iPhone sarà venduto contemporaneamente, probabilmente a partire dall’estate, da Telecom, con il  marchio Tim, e Vodafone, le quali dovranno ora proporre (o concordare) delle tariffe internet flat, per un apparecchio che, viste le caratteristiche, sarà sempre “always on”.

Entrambe i gestori hanno già firmato l’accordo, anche se Vodafone ha incluso il mercato italiano in un’intesa che prevede la vendita anche in Australia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Italia, India, Portogallo, Nuova Zelanda, Sudafrica e Turchia. Con tutta probabilità è l’estensione dell’accordo – che copre un bacino di  utenti di quasi un miliardo di persone, a far rientrare sul filo di lana Vodafone nel mercato italiano che pareva destinato in esclusiva a Telecom. Attualmente l’iPhone è in commercio dal 2007 in sei paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Irlanda e Austria.

La possibilità di sfruttare la larga banda garantirà di sfruttare appieno i nuovi servizi, già sviluppati da terze parti e disponibili nella rete, fino ad oggi limitati da una connessione Edge, troppo lenta (ma più economica). ∞

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iTunes Store, lo spettacolo inizia

Da qualche ora sul sito americano di iTune Store è possibile pellicole delle principali major cinematografiche per la distribuzione di film di primissima visione (relativamente al mercato home video, e quindi con qualche mese di ritardo rispetto all’uscita nelle sale) in contemporanea con la loro pubblicazione in dvd. Pellicole come come «Juno», «American Gangster» o «Io sono leggenda» sono disponibili al prezzo di 14 dollari e 99 centesimi: solo cinque dollari in più rispetto ai film del catalogo di iTunes, che comprende film anche recenti ma non nuovissimi e circa la metà rispetto al prezzo di vendita dei normali dvd.

L’iniziativa di Apple che mira al monopolio dei film, dopo quello della musica, è di offrire ai propri utenti un’offerta in grado di concorrere con i big del noleggio: Blockbuster o Netflix. ù

Nel negozio virtuale della società della mela morsicata, sarà possibile scegliere tra i film distribuiti da Warner, 20th Century Fox, Walt Disney, Paramount, Universal, Sony Pictures Entertainment, Lionsgate, Image Entertainment e First Look.

Buona visione. ∞

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Primo maggio, un lavoro per vivere non per morire

Primo maggio, festa dei lavoratori. Ha ragione il presidente Napolitano: “Basta morti sul lavoro”. Senza dimenticare l’altra emergenza: i precari. ∞

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Padre Pio, il miracolo del business

Migliaia in conda a San Giovanni Rotondo per vedere una maschera di silicone dell’ennesimo santo, nato questa volta a Pietrelcina. Più li guardo e più mi convinco che dio non esiste, anche se – una volta tanto – il miracolo c’è stato per davvero. Economico. ∞

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Free Tibet

Questo blog aderisce alla campagna internazionale contro la repressione cinese in Tibet, tollerata dalla comunità internazionale. La scelta di assegnare le Olimpiadi 2008 alla Cina è stata un errore perché questo paese non rispetta i diritti umani e la libertà politica.

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Beppegrillo.it nella topo ten di Observer

La pagina del sito di Observer

Beppe Grillo, unico italiano, figura tra i cinquanta più potenti ‘blogger’ del pianeta in una classifica pubblicata a Londra dal domenicale ‘Observer‘: il comico genovese è al nono posto in assoluto e viene definito “una farsa con la quale si deve fare i conti”. “Il tipico blog di Grillo – spiega il domenicale ai lettori – invita satiricamente o no le popolazioni di Napoli e della Campania a dichiarare l’indipendenza, chiede alla Germania di fare guerra all’Italia per aiutarne la gente o informa sulla campagna a favore di una legge che rimuova tutti i parlamentari con condanne penali”. L’Observer si sofferma sul fatto che il “comico-politico” Grillo ha soprannominato “psico-nano” il leader dell’Udeur “Mario Mastella” (anche gli inglesi sbagliano…) e di lui ha detto: “In un altro paese avrebbe fatto il lavapiatti in una pizzeria”. Secondo il domenicale londinese, che mette in cima ai cinquanta più potenti blog del pianeta www.huffingtonpost.com, la cosa più improbabile da aspettarsi sul sito www.beppegrillo.it è un appello di questo tipo: “Appoggiate la nostra campagna per concedere immunità a Silvio Berlusconi”.

A molti non piacerà, altri plaudiranno alla classifica inglese:personalemente, il fatto che sia un comico a guidare la classifica dei blog italiani fa solo sorridere. ∞

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Vallettopoli, Corona a processo con minacce

Fabrizio Corona esce dal carcere Fabrizio Corona sarà processato per Vallettopoli. Il fotografo dovrà difendersi da sette capi di accusa, tra i quali estorsione e tentata estorsione ai danni di Francesco Coco, Marco Melandri, Lapo Elkann, il calciatore Adriano, Alberto Gilardino e l’imprenditore Gianluca Vacchi. Prosciolto “per non aver commesso il fatto” Lele Mora, accusato di due tentate estorsioni.

Il fotografo non la prende bene e reagisce: “Adesso i vip tremino, ci vedremo in aula dove racconterò molte cose su di loro”. Loro chi? Solo chi lo ha denunciato o aprirà il suo diario segreto e racconterà tutto di tutti? Fare silenzio, sparire e chiedere scusa non se ne parla proprio… ∞

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L’ultimo goal di Adriano

In Brasile impazza il gossip sulla love story tra Adriano e Viviane Castro. Lei è la ragazza-copertina della edizione brasiliana di «Playboy» brasiliana di marzo e la regina del Carnevale di Rio grazie ad un costume mini di soli quattro centimetri a coprire la parte migliore. La tipa, bruna dalla pelle chiara e le forme prorompenti, ha conosciuto il giocatore dell’Inter, ora in prestito al San Paolo, nel corso di un programma televisivo di grande successo. La scintilla sarebbe scattata sotto i riflettori e da allora – dicono i media brasiliani –  sono inseparabili.

Da interista e tifoso dell’Imperatore (quello che giocava a Parma o i primi anni a Milano) divento sempre più pessimista sulle possibilità di un suo ritorno da campione. Dopo Ronaldo ci mancava solo Adriano: ma come si fa… ∞

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L’Italia del Malaffare, la denuncia della Corte dei Conti

Un’immagine della Corte dei Conti “Nel sottore dei lavori pubblici, delle forniture e nella Sanità esiste un quadro di corruzione ampliamente diffusa”. L’affermazione è del procuratore generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, nel suo discorso in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
Tangentopoli, Mani Pulite, Prima Repubblica: le sigle passano ma gli italiani, con la loro cultura, restano. E ci lamentiamo dei nostri politici: è la cultura italiana, il senso civico del nostro paese che soffre di un male incurabile… ∞

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Pato, i veri fenomeni sono i commentatori

Pato, esordio ispirato a San Siro Il Milan ha davvero la miglior copertura mediatica rispetto alle altre squadre italiane. Inter compresa. Non c’è partita. Per un anno ha tenuto sottotraccia il caso Ronaldo: contratto miliardario, un solo gol all’attivo e pochi scampoli di partita, ritagliati ad infortuni in serie. Fosse successo in un’altra squadra sarebbe scoppiato in finimondo.

Questo ieri, mentre oggi si coccola Pato, calciatore brasiliano di 18 anni, prelevato grazie ad oltre 20 milioni di euro, che ieri ha fatto il suo esordio – con goal a San Siro. Tutti già parlano di fenomeno. se non avesse segnato il suo voto non avrebbe raggiunto il 7, ma la palla l’ha messa dentro e anche grazie ad un bel goal. Gli elogi però si sprecano. Su tutti si distingue l’allenatore della Juve, Ranieri, che lo ha definito un “extraterrestre”. Al ragazzo auguriamo la miglior carriera possibile, ai commentatori di scendere dall’Ottovolante su cui sono saliti e mai più ridiscesi. Troppe stalle, troppe stelle. Suvvia. ∞

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Sarkozy e Bruni, un sì in segreto

Sarkozy e Bruni in Egitto (foto Liberation) Il presidente francese Nicolas Sarkozy e Carla Bruni sarebbero già marito e moglie. Dopo la luna di miele (anticipata) in Egitto, la coppia avrebbe celebrato le nozze giovedì 10 gennaio, nel palazzo dell’Eliseo. Lo rivela l’edizione online del quotidiano regionale Est Republicain, sempre bene informato sulle cose dell’Eliseo. Lo scorso 12 ottobre, aannunciò la separazione fra il presidente francese e la moglie Cecilia, fatto effettivamente avvenuto tre giorni dopo. Ora il quotidiano ci riprova con le nozze. A quando l’annuncio di un fiocco rosa o azzurro chessia? Vogliamo davvero perderci una nuova puntata? ∞

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Wired e la storia mai raccontata di IPhone

la testata di Wired

La rivista Wired si conferma davvero un punto di riferimento. Nel numero on -line di questi giorni c’è uno splendido articolo della storia mai raccontata del IPhone, del fiasco annunciato e del trionfo conquistato. Da leggere, un must. ∞

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Rifiuti, un’Italia da vergogna

Napoli invasa dai rifiuti La vicenda di Napoli sommersa dai rifiuti e senza discariche dove smaltire l’immondizia impone una riflessione. Non è accettabile che una città e una Regione che contano milioni di persone non abbia un piano per la raccolta dei rifiuti, che preveda la differenziazione dei materiali e lo smaltimento secondo quelli che sono gli standard imposti dalla legge. Non si può parlare di emergenza per una situazione che dura oramai da dieci anni, con le discariche più o meno abusive e l’intero sistema in mano alla criminalità organizzata. La responsabilità è degli amministratori locali che hanno tollerato (se non condiviso) l’illegalità e dei politici che non hanno saputo trovare gli strumenti necessari per affrontare il problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Amministratori e politici colpevoli che se ne dovrebbero andare, dimettersi dai propri incarichi.

Ma non si può nemmeno accettare il rifiuto opposto dalle altre Regioni italiane ad accogliere le immondizie di Napoli. L’egoismo non è un segno di civiltà. Certo, chiedere di accogliere i rifiuti altrui senza un piano preciso, in grado di dare garanzie affinché la situazione non si ripeta in futuro, è una ragione che può giustificare l’opposizione di molte Regioni, soprattutto del Nord. Ma solo in parte. Il senso civico impone una risposta positiva, così come le stesse Regioni avrebbero dovuto chiedere in cambio al Governo e ai politici partenopei garanzie e misure concrete. L’esercito non può essere la soluzione definitiva. Il no di molti Governatori sembra più improntato all’opportunismo, determinato dalla volontà ferma di evitare una scelta difficile ma responsabile, suscettibile di contestazioni locali. Insomma a vincere è ancora la politica miope che guarda più al consenso a breve periodo che alla responsabilità civile.

Ecco perché la situazione di Napoli e dei suoi rifiuti rappresenta una vergogna nazionale: da una parte una Regione che non sa gestire il proprio territorio e una popolazione poco sensibile alla salvaguardia ambientale, dall’altra una nazione in preda ormai ad un localismo improntato all’egoismo. Davvero una brutta Italia. 

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Carta Straccia, digital divide, i costi di Internet e gli artigiani

Adsl, quanto mi costi Il titolo del post può sembrare un po’ strampalato, un pout pourri mal assortito tra tecnologia e manualità. Così può sembrare ma vi assicura che riassume questo ultimo mese di “mezzo servizio” del blog e il mio Natale. Leggere per credere.

Per le vacanze di Natale trasferisco la famiglia e il sottoscritto da Trento, dove abito, alla casa di famiglia a Mollaro, in val di Non: un rito che ritorna per le feste, i parenti, i regali e così via. A Mollaro mi porto dietro tutto (o quasi), ma nulla posso fare per Internet. Senza Internet veloce mi è impossibile lavorare e bloggare. Questo succedeva il 24 dicembre e  lo scrivo in un post.

La Telecom si è sempre rifiutata di portare l’Adsl al paesello, sostenendo che le utenze erano troppo poche. Questo succede a Mollaro come nel resto delle vallate trentine, salvo i centri maggiori, e delle periferie d’Italia. Un atteggiamento, quello di Telecom, durato anni e che è cambiato improvvisamente all’indomani dell’annuncio che l’intero Trentino sarà coperto da una rete wi-fi. Magicamente l’ex monopolista telefonico ha aperto le proprie centraline alla velocità e quindi per Natale decido di regalarmi la larga banda.

Tutto risolto? Si, anzi no.

Chiamo il 180 di Telecom e mi informo. Chiedo di avere una linea Adsl e l’operatore mi spiega che si può fare, aprendo una nuova utenza telefonica.

Abitando prevalentemente in città, io ho già una linea telefonica. Una seconda utenza – utilizzabile poche settimane all’anno – mi sembra francamente uno spreco. Per di più, in famiglia abbiamo già due cellulari (il mio e quello di mia moglie, il piccolo ha solo due anni…) e, dovendo muovermi spesso per lavoro, ho un modem Usb di Vodafone che mi permette di collegarmi ad Internet in modo veloce: dappertutto o quasi, considerato che, ad esempio, a Mollaro, non c’è la copertura Umts e quindi viaggio a 40k, quando va bene…

Allora decido di chiedere a mamma, che abita al piano di sotto, di allacciarmi in modo volante: a lei la linea telefono e a me internet. Supero le ritrosie di mamma (scottata già da un precedente mio allacciamento umma umma) e di mia sorella, che abita – ancora per poco – con lei e varo l’operazone Adsl, su cui mia moglie ha qualche riserva per via dei costi: 20 euro fissi al mese per un utilizzo di poche settimane non le sembra molto economico. Oppongo la scusa del lavoro e vinco l’ultima resistenza anche se restano i maldipancia degli altri attori coinvolti. Il tutto alla vigilia di Natale.

Bene attivo via telefono l’offerta Telecom (7 mega flat per 20 euro al mese) e mi metto alla ricerca di un elettricista. E’ Natale e quindi nessuna ditta lavora. L’amico mi informa che riprenderà dopo l’Epifania, le ditte nemmeno mi rispondono. Allargo il cerchio e, tramite mamma, trovo il pensionato che, all’occorrenza, fa anche qualche lavoretto. Gli spiego il mio caso, lui mi guarda perplesso, richiede a mamma e mi dà appuntamento il giorno seguente. Passano i giorni e lui non si presenta. Lo richiamo e alla fine, dopo varie insistenze bussa alla porta. Sono i primi giorni dell’anno. Inizia a lavorare con i cavi, quando mi dice che non può fare nulla perché gli manca il filtro dell’Adsl (uno scatolotto che separa il segnale voce dal segnale dati…). Dramma. Tutto è ancora chiuso per le vacanze ed io mi ritrovo con la linea Adsl attiva, l’elettricista in casa ma senza la maledetta scatola. Incomincio un secondo giro di telefonate e recupero da un amico il filtro. C’è un problema, lui è via per qualche giorno e così devo mandare a casa, a malincuore, il pensionato che so non rivedrò più per qualche tempo.
Così succede. Recupero il filtro ma non l’anziano (si fa per dire, considerato che è uno dei migliaia prepensionati Telecom…). Arrivo all’incazzatura per convincere il tipo a montarmi il filtro Adsl ed a collegarmi alla rete. Ho fretta perché il 7 gennaio inizieranno i lavori al tetto della casa di Trento e, tempo una settimana, rientrerò nella città del Concilio. I pensionato, accolto con gelida cortesia, mi si ripresenta a casa il giorno 8 gennaio per chiudere la partita.

Lo stesso giorno gli altri artigiani avrebbero dovuto presentarsi a Trento per iniziare dei lavori programmati da giugno dello scorso anno: artigiano che viene, artigiano che va. Se a Mollaro uno si presenta, gli altri bigiano a Trento, annunciandomi che il lavoro (la nuova coibentazione del tetto) slitterà di qualche settimana. A nulla valgono le mie proteste e il fatto che mia moglie tra pochi giorno darà alla luce Maddalena, la quale rischia di essere accolta come Gesù Cristo, ovvero in una casa senza il tetto nel freddo inverno trentino, tra martelli, assi, pannelli e motoseghe.

Ad oggi, bivacco ancora a Mollaro, nella casa di campagna, dotata di Adsl in attesa di ritornare – chissà quando – in quella di città. Ed aspetto l’evolversi della situazione.

Oramai sono vinto perché mi rendo conto che nulla posso contro il “sistema”. Telecom mi ha dato, passando per mamma, l’Adsl che arriva al massimo a 481.6 kbit/s, contro i 7 mega promessi, e solo grazie ad un escamotage. Da oggi pago un canone di 60 euro per linea e Adsl flat in città, altri 20 per l’Adsl in campagna, i contratti di due cellulari, il fisso di 30 euro per il modem Usb di Vodafone. Fate un po’ voi i conti quanto mi costa telefonare e navigare per lavoro (e fuori dall’ufficio) in un anno.

Non so ancora quando potrò rientrare in possesso della mia casa di Trento, ostaggio dei carpentieri.

Ho però ancora la forza di pensare e mi chiedo come sia possibile vivere in un paese dove la tecnologia arriva in ritardo, tra mille difficoltà e a costi molto alti, dove la parola data non viene mai rispettata e dove hai la sola certezza che il conto, salato molto salato, arriverà solo a te che sei l’ultimo anello della catena. Ti rendi conto che parlare di digital divide è un esercizio mentale perché pesare è soprattutto quello che potremmo chiamare cultural divide. Buon anno gente, buon anno Italia. ∞

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