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iPad, le app dei giornali italiani sono nate vecchie

Repubblica e Corriere hanno dato grande risalto in questi giorni all’arrivo di iPad in Italia e, soprattutto, alle loro applicazioni per “leggere il giornale come mai l’avete letto prima”. E’ una bugia, probabilmente detta in buona fede ma rimane sempre una non verità. Le nuove funzionalità non ci sono, arriveranno. I giornali italiani sono già in ritardo.

Le applicazioni di Repubblica+ e Corriere per iPad sono già vecchie ed altro non sono che una riproduzione fotostatica o, se volete, un lettore pdf evoluto per leggere in maniera assolutamente tradizionale e cartacea l’edizione del giorno. Perché allora tanta enfasi? Semplice, perché quelle applicazioni sono a pagamento o richiedono un abbonamento per una lettura full del quotidiano in edicola. Quindi sono un business.

Fin qui nulla di male. Anzi, bene fanno Rep e Corsera ad affacciarsi al mercato digitale e all’online . Ma se Repubblica e Corriere vogliono entrare con applicazioni a pagamento, io – da utente – pretendo il meglio. Provate le applicazioni di Times, del Wall Street Journal (Wsj), Usa To Day o altri quotidiani, anche loro sono a pagamento ma la lettura è la navigazione dentro il quotidiano: esperienza diversa dalla riproduzione che offrono i giornali italiani.

Ai colleghi dei giornali consiglio di guardare ancora più avanti: Popular Scienze+ e The Elements. Questo è il nuovo modo di leggere o, meglio, di vivere un quotidiano o un contenuto online e digitale. Se accettate di entrare in Internet – almeno da un punto di vista tecnologico, di user experience, di grafica, di accessibilità e fruibilità dei contenuti – il quotdiano è oramai Carta Straccia.

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Ipad, il tablet cambierà la vita

Oggi è il grande giorno: l’Ipad arriva in Italia. Dopo mesi di rumors ed attese, ecco dunque che il tablet di Apple destinato a cambiare le nostre abitudini.

Io ho acquistato l’Ipad in Aprile durante un viaggio in California: ero scettico su Ipad ma mi sono ricreduto quando – appena arrivato all’aeroporto di Los Angeles – un ragazzino che lo usava. E poi negli store Apple, sempre i ragazzini che lo provavano.

Dopo due mesi di utilizzo provo a fare alcune considerazioni.

1. Ipad non è un computer ma un device/tablet destinato ad un utilizzo non professionale/lavorativo. Vi sembra banale? Invece è un punto di non ritorno. Mai rima d’ora un pc o un device direttamente arrivato dal mondo del computer era stato pensato e realizzato al di fuori del mondo lavorativo. E proprio i tablet saranno i protagonisti dei prossimi anni. Aspettiamo i concorrenti con Android e le potenzialità di Google (geolocalizzazione) applicate ai socialnetwork.

2. Ipad diverso da Iphone e Ipod. Sebbene usi lo stesso sistema operativo Ipad vive una vita a sé. Le dimensioni lo rendo scomodo fuori casa, ma dentro le mura domestiche ha un destino da re. Io ho ridotto dell’80 per cento l’uso del pc a casa (forte anche la novità). Guardate le due schermata di iTunes: la prima è la schermata di un Ipad, la secondo del mio Ipod. Noterete come lo spazio occupato da musica e video (Ipod), ceda progressivamente alle applicazioni (Ipad): a fare grande l’Ipad è utilizzo di determinate applicazioni (con forte utilizzo di grafica e video, oltre al collegamento online) senza l’obbligo di mettersi davanti al computer. Determinate applicazioni non sono semplicemente fruibili con l’iPhone o l’iPod a causa delle dimensioni dello schermo.

3. I vantaggi. Hanno già scritto tutto e tutti. Lo accendi con un click e non ha bisogno di aggiornamenti, driver e antivirus (provate un computer…), ha uno schermo touchscreen che funziona ed è utilizzabile al meglio (provate Kindle di Amazon, il miglior lettore di ebook al mondo…), l’Hd è vera (le immagini e video sono fantastici), è facile da usare (mio figlio di quattro anni usa solo l’ìPad e lo insegna a mamma), WiFi funziona (nonostante qc allarme appena uscito negli States)

4. Svantaggi. La memoria è poca, sopratttutto se acquistate un 16gb: io ho acquistato negli State il modello base ma lo sconsiglio. La soluzione ideale (visto il rapporto qualità/prezzo) è il 32gb. In Italia i gestori telefonici e 3G hanno rifatto l’ennesima truffa ai danni degli utenti: abbiamo le peggiori tariffe 3G dei Paesi avanzati. Manca la telecamera: arriverà ma questo fa arrabbiare. Geolocalizzazione: non è poi così efficiente ed efficace ed è probabile che Apple si giochi proprio su questo punto la guerra con i prossimi tablet targati Android e Google. Che io vedo come i futuri vincitori. A meno che…

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Brambilla alla prova tv

Michela Brambilla è il nuovo sottosegretario al turismo. La sua carriera arriva da lontano, come ci ricordano i gialappi’s. La rossa del Pdl era inviata del programma “I misteri della notte”: minigonna, gambe fasciate dala calze nere, occhiali scuri e guanti di pizzo. Nel video visitava i locali notturni di Barcellona, tra disco, moto, topless e balli sadomaso. ∞

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TorrentSpy, risarcimento da 111 milioni di dollari

111 milioni di dollari. A tanto ammonta il risarcimento inflitta dal giudice della corte federale di Los Angeles, Florence-Marie Cooper, ai gestori di TorrentSpy, motore di ricerca di file torrent, nei confronti della Motion Picture Association of America (MPAA). La causa legale si è conclusa nel peggiore dei modi e TorrentSpy è stato riconosciuto colpevole di aver violato il copyright.

Soddisfatto del verdetto Dan Glickman, CEO dell’MPAA: “Il sostanzioso rimborso economico manda un forte messaggio circa l’illegalità di questi siti. La scomparsa di TorrentSpy è una chiara vittoria per gli studios e dimostra che questo genere di siti non sono autorizzati a continuare ad operare senza avere a che fare con i detentori dei rispettivi copyright“.

Nello stabilire l’ammontare del risarcimento, il giudice ha deciso di applicare il massimo della pena previsto dal Copyright Act: per ognuna delle 3699 infrazioni di copyright provate nel corso della causa, le major di Hollywood hanno ottenuto un risarcimento di 30.000 dollari, per un totale di circa 111 milioni di dollari.

TorrentSpy aveva tentato di alleggerire la propria posizione, decidendo di chiudere preventivamente il portale Web lo scorso 24 marzo,: tentativo finito male, a giudicare dalla sentenza.

TorrentSpy ha infatti annunciato che potrebbe decidere di impugnare la sentenza del giudice e portare il caso davanti alla Corte d’Appello. Se non altro perché dove li trova tutti quei soldi?

In ogni caso ci sono alcune cose che non mi convincono.

1. Quale risarcimento dovrebbero pagare gli editori o i loro dipendenti quando “scaricano” (uso un termine soft) contenuti ed altro da blog & affini? Ma questo non disturba il business…
2. Non è che la gente scarica musica e video perché le major vendono a prezzo troppo alti? E quanto ci guadagnano le major sul lavoro degli artisti?
3. iTunes a parte, le major poco hanno fatto per seguire l’evoluzione di internet e le abitudini degli utenti. ∞

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Itas Volley, l’ultimo punto e poi è scudetto!

Ecco alcuni video sul trionfo dell’Itas Volley nel campionato di Serie A Maschile. Per Trento il primo scudetto e una vittoria storica.

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L’iPhone arriva in Italia

Ora è ufficiale: l’iPhone arriverà a breve in Italia. Tre le novità di un annuncio già anticipato: non sarà un solo gestore a commercializzare il telefonino della melamorsicata,  l’apparecchio avrà una connettività 3G, a larga banda e di terza generazione, e – terza novità – avrà una forma leggermente diversa dagli attuali, disponibile nelle versione da 8 e 16 Gb.

In Italia, l’iPhone sarà venduto contemporaneamente, probabilmente a partire dall’estate, da Telecom, con il  marchio Tim, e Vodafone, le quali dovranno ora proporre (o concordare) delle tariffe internet flat, per un apparecchio che, viste le caratteristiche, sarà sempre “always on”.

Entrambe i gestori hanno già firmato l’accordo, anche se Vodafone ha incluso il mercato italiano in un’intesa che prevede la vendita anche in Australia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Italia, India, Portogallo, Nuova Zelanda, Sudafrica e Turchia. Con tutta probabilità è l’estensione dell’accordo – che copre un bacino di  utenti di quasi un miliardo di persone, a far rientrare sul filo di lana Vodafone nel mercato italiano che pareva destinato in esclusiva a Telecom. Attualmente l’iPhone è in commercio dal 2007 in sei paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Irlanda e Austria.

La possibilità di sfruttare la larga banda garantirà di sfruttare appieno i nuovi servizi, già sviluppati da terze parti e disponibili nella rete, fino ad oggi limitati da una connessione Edge, troppo lenta (ma più economica). ∞

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iTunes Store, lo spettacolo inizia

Da qualche ora sul sito americano di iTune Store è possibile pellicole delle principali major cinematografiche per la distribuzione di film di primissima visione (relativamente al mercato home video, e quindi con qualche mese di ritardo rispetto all’uscita nelle sale) in contemporanea con la loro pubblicazione in dvd. Pellicole come come «Juno», «American Gangster» o «Io sono leggenda» sono disponibili al prezzo di 14 dollari e 99 centesimi: solo cinque dollari in più rispetto ai film del catalogo di iTunes, che comprende film anche recenti ma non nuovissimi e circa la metà rispetto al prezzo di vendita dei normali dvd.

L’iniziativa di Apple che mira al monopolio dei film, dopo quello della musica, è di offrire ai propri utenti un’offerta in grado di concorrere con i big del noleggio: Blockbuster o Netflix. ù

Nel negozio virtuale della società della mela morsicata, sarà possibile scegliere tra i film distribuiti da Warner, 20th Century Fox, Walt Disney, Paramount, Universal, Sony Pictures Entertainment, Lionsgate, Image Entertainment e First Look.

Buona visione. ∞

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Padre Pio, il miracolo del business

Migliaia in conda a San Giovanni Rotondo per vedere una maschera di silicone dell’ennesimo santo, nato questa volta a Pietrelcina. Più li guardo e più mi convinco che dio non esiste, anche se – una volta tanto – il miracolo c’è stato per davvero. Economico. ∞

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Grillo e i giornalisti, un paio di firme le farei…

Da giornalista sul V2-Day di Beppe Grillo a sostegno dei tre referendum per l’abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria, per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti e della legge Gasparri: un paio di firme le metterei pure io. ∞

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Addio Danny Federici, ci mancherai

The Phantom is gone. Good bye, dear Danny.

La E Street Band e il Boss piangono la scomparsa di Danny Federici. Il tastierista della band di Bruce Springsteen è morto giovedì sera al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York. Il musicista, 58 anni, era stato colpito da un melanoma tre anni fa, precisa il sito internet ufficiale di Springsteen che annuncia la morte dell’amico . In segno di lutto, il «Boss» ha annullato i concerti in programma nei prossimi giorni in Florida. Federici lo scorso anno aveva cominciato il Magic Tour con la E Street Band per i concerti negli States, ma poi non aveva partecipato al resto del tour in Europa e alla ripresa, nel marzo di quest’anno, dei concerti di Springsteen, sostituito da Charles Giordano. L’ultima apparizione con la E Street Band era stata a Indianapolis, alla Conseco Fieldhouse, il 20 marzo (nella foto), quando aveva fatto una breve ma appaluditissima apparizione. Federici era salito sul palco per eseguire con Springsteen e la band uno dei pezzi più rari nei concerti del Boss, ««4th Of July, Asbury Park (Sandy)», caratterizzata proprio dalla fisarmonica di Danny Federici.

Nato a Flemington, nel New Jersey, il 23 gennaio 1950, Daniel Paul «Danny» Federici, era soprannominato «The Phantom» ed era stato tra i fondatori della E Street Band. Assieme al sassofonista Clarence Clemons e al bassista Garry Tallent, Federici era il musicista della attuale E Street Band con maggiore anzianità di servizio accanto a Springsteen. Anzi, fu il primo, insieme a Vini Lopez (batterista della prima fase della carriera di Springsteen) a unirsi al Bruce nella sua avventura, con la band che si chiamava all’inizio Steel Mill, poi Dr. Zoom and the Sonic Boom e quindi diventata la E Street Band. Danny Federci aveva realizzato due album solisti ispirati a un genere soft jazz e collaborato a incisioni di artisti come Steve Van Zandt (chitarrista della E Street Band), Joan Armatrading, Graham Parker, Gary U.S. Bonds e Garland Jeffreys. Poche sentite parole del Boss sul sito web per l’addio: «Siamo amici da più di quarant’anni – ha commentato Springsteen – siamo cresciuti insieme… ed è stato un grande tastierista, uno dei pilastri del nostro sound. Gli ho voluto molto bene». Il Boss sul sito invita i fan a non inviare fiori ma, per chi vuole, a sostenere il Danny Federici Melanoma Fund.

Good bye, dear Danny. ∞

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Una festa blog (e non solo) in Riva al Lago

A metà settembre Riva del Garda ospita BlogFest 2008: tre giorni di incontri, barcamp e… sano divertimento. Non male, sarà la volta buona che andiamo a presentare qualcosa: social network in Trentino? Probabile. Ci stiamo lavorando da due anni con Ket ed altri amici. Tra questi anche Gnuband. ∞

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Apple, le novità a metà

MacBook Air Prima della sospensione, avevo lasciato con l’annuncio di MacWorld 2008, l’appuntamento annuale in cui Steve Jobs annuncia le novità in casa Apple. L’evento è già passato e digerito ma, per onore di cronaca, lo riporto con un breve commento.
Partiamo dal commento: quest’anno Steve Jobs ha retto la scena ma non ha stupito. Ha retto la scena perché, sfilando da una busta il “notebook più sottile al mondo”, il Macbook Air, ha rilanciato la sfida Apple all’innovazione con un (presunto) record. Ma non ha sbaragliato il campo in quanto nessuno dei prodotti presentati, nemmeno il Macbook Air, si annuncia come rivoluzionario. Lo è stato lo scorso anno l’iPhone, ma non può esserlo certamente Macbook Air.
Misure estreme a parte – alto da un minimo di 0,4 centimetri a un massimo di 1,9, un chilo e trecento grammi di peso, tutto in alluminio, con lo schermo da 13.3 pollici a led, tastiera retrolluminata, webcam incorporata e il trackpad multi-touch che ha quasi le stesse funzioni di quello dell’iPhone – il Macbook ha come limiti la capacità di archivio (nemmeno 100 Gb), poche porte e un’autonomia di batteria tutta da verificare. La novità è nella scelta coraggiosa di forzare il prodotto verso il wireless: mouse, internet, eventuale tastiera, o collegamenti con altri Mac sui cui vedere, ad esempio, un dvd, che su air manca.
A Macworld 2008, Jobs ha annunciato un nuovo business, la possibilità di affittare film su iTunes: dopo la musica, apple ci prova con il video. Deludenti le migliorie per iPhone e iPod Touch, con alcune funzioni essenziali che ancora mancano, quali il copia ed incolla, il search nella ricerca di indirizzi o numeri di telefono.
E’ arrivata la nuova versione per la Apple tv con il software e hardware dovrebbero  consentire di evitare l’impiego del computer. Sono tra i dieci nel mondo che hanno acquistato questo prodotto, che mi ha deluso oltremodo: la gestione dei contenuti è rigida (se cancelli i video, foto o mp3 dal tuo pc, lo stesso succede in automatico su Apple Tv, oppure fare a meno del pc), ma soprattutto è un disastro la scelta dei contenuti che Apple propone on line per questo tentativo di web tv. E’ arrivato Office 2008 per mac, pensata e realizzata per i microprocessori Intel.
La novità vera del 2008 di Apple è Time Capsule, sistema di backup avanzato dotato di disco fisso collegato in wireless al computer, da 500 giga (299 dollari) o da 1 Terabyte (499 dollari). Grazie alla funzione di Time Machine, il programma di backup automatico Leopard (Mac Osx 10.5), tutti i contenuti si memorizzeranno su Capsule senza l’intervento dell’utente, ma soprattutto sarà possibile ricostruire la configurazione del mac ad una precisa data. Time Capsule funziona anche per base wifi. Non male.
Pretendo forse troppo da Apple? ∞

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Apple, c’è qualcosa nell’aria

Tutto pronto al Moscone Center di San Francisco

A poche ore dall’apertura di MacWorld Expo 2008, la tradizionale convention che Apple organizza ogni anno a San Francisco per presentare i suoi prodotti e quest’anno caratterizzata dallo slogan “There’s something in the air” (C’è qualcosa nell’aria, appunto), ho scovato nella rete la foto – edita da MacNN –  di uno dei cartelloni di allestimento del Moscone Center, dove ad ore è atteso il keynote di Steve Job. Secondo il cartellone, in attesa di essere coperto da teli neri, la presentazione va tutta all’IPhone e non a qualche nuovo portatile, magari supersottile o con il touch-screen.  L’appuntamento è per le 17.30 ora locale. Stiamo a vedere… ∞

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Wired e la storia mai raccontata di IPhone

la testata di Wired

La rivista Wired si conferma davvero un punto di riferimento. Nel numero on -line di questi giorni c’è uno splendido articolo della storia mai raccontata del IPhone, del fiasco annunciato e del trionfo conquistato. Da leggere, un must. ∞

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MondoMac, un’alba piena di novità

Steve Jobs Da giorni le indiscrezioni tentano di anticipare quello che oggi presenterò Steve Jobs a MondoMac, l’appuntamento della Melamorsicata a San Francisco. Un anno fa fu la volta di IPhone, che si prese tutta la scena, oggi l’attesa è carica di incertezze. Repubblica, con questo articolo, tenta di anticipare tutti, mettendoci un po’ di tutto: IPhone Umts (poteva mancare?), un portatile ultrasottile, un’Apple Tv di seconda generazione, le novità del neonato Leopard. Di parere diverso il Corriere.it che, prendendo a riferimento, i blog più seguiti, tenta l’azzardo dell’annuncio di un portatile con monitor touch screen. Il migliore contributo arrivo – c’erano dubbi? – dal mondo dei blog, come ad esempio Melablog.it. Un utile esercizio, tanto per ingannare l’attesa. Buona lettura. ∞

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