Archivi del mese: dicembre 2007

Buon anno, buon 2008

A tutti i suoi lettori, Carta Straccia augura Buon 2008.

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Famiglia, dalla parte di Zapatero

Zapatero Il pastore non ha voluto far mancare il suo sostegno, collegandosi in diretta tv dal Vaticano con Madrid e il milione e mezzo di spagnoli che hanno dato vita alla manifestazione in difesa della “famiglia cristiana” e contro le leggi del governo Zapatero. E se il pastore, al secolo Benedetto XVI, ha voluto scendere in campo in prima persona significa che la partita vale una posta molto alta.

Il Vaticano continua la sua “evangelizzazione” di un mondo che oramai viaggia in direzione diversa. Per fortuna. Da laico, continuo ad essere fermamente convinto che nessuna delle leggi varate da Zapatero abbia minimamente scalfito il valore universale riconosciuto alla famiglia. Zapatero è un politico coraggioso che ha la forza e la volontà di procedere sulle riforme promesse: dote che in Italia non trova alcun testimone dentro la classe politica. E’ forse il matrimonio tra gay la forza del male in grado di mettere a repentaglio la famiglia? Suvvia, non scherziamo: non saranno certo gli omosessuali a minare i “valori”. Guardiamoci attorno, seriamente, per capire perché molte famiglie vanno in crisi. E proprio il Vaticano, per primo, farebbe meglio ad interrogarsi sulle condizioni reali che portano al fallimento della relazione coniugale. Ma forse il pastore di guardia al Vaticano pensa ancora ad una famiglia degli anni ’60, in cui il divorzio non era possibile e i drammi familiari restavano all’interno delle mura domestiche. Fino al momento dell’esplosione.

Zapatero è un marito e un padre di famiglia che ogni giorno – viaggi permettendo – colazione e cena con la famiglia, rinunciando a tutti gli inviti, e che non ha mai fatto mancare la sua presenza. Non ci credete? Andatevi a leggere “Madera de Zapatero“, la bibliografia di Suso de Toro. Quanti politici benedetti dal Vaticano sono così vicini alla famiglia?

Quella offerta ieri è l’ennesima immagine di una istituzione religiosa lontana dall’uomo, per principi e metodi. Gli stessi che in Italia, paese dove i politici devono fare atto di fedeltà alla fede prima di (s)praticare, non permette alla ricerca di offrire delle risposte e speranze di vita a molti malati. Mi auguro che la Spagna, paese moderno, riesca a continuare il suo percorso di modernità, rifuggendo a tentativi di fughe all’indietro, verso il passato.

Sempre da laico, mi aspetto ancora che il Vaticano spieghi come mai nella storia del Cattolicesimo abbiamo avuto papi con figli o accondiscendenti con dittature o guerre che hanno portato a milioni di morti.  Sono questi i valori in difesa della vita o della famiglia che la Chiesa ha consegnato alla storia? Io credo che la religione non possa interferire in maniera così pesante e limitante sulla vita e la libertà della totalità di una nazione. W Zapatero. ∞

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Auto e test farlocchi. A quando quelli su pc, software o connettività?

Quattoruote Il mensile Quattroruote, dopo decine di prove su strada effettuate nel corso del 2007, denuncia che i dati dichiarati dalle industrie automobilistiche siano mediamente più bassi del 30% rispetto a quelli effettivi: “Il divario può arrivare al 47%”. Il problema è nei criteri di rilevamento presi dai produttori di auto e che non trovano riscontro nella realtà. Complimenti per l’inchiesta a Quattroruote. Quando avremo un’analoga verifica su computer, software e connettività? O in altri settori merceologici? Magari con nomi e cognomi o, meglio, di marche e prodotti. Ne vedremmo delle belle. Anzi no, di peggiori, molto peggiori, con buona pace delle riviste del settore, tutte più o meno accondiscendenti e prostrate ai piedi della pubblicità…

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Anche Napolitano su YouTube

Il presidente Napolitano

Dopo la Regina Elisabetta sbarca anche su YouTube il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il tradizionale discorso a reti unificate del capo dello Stato sarà seguito anche sul web dalla Rai, che la sera del 31 dicembre lo trasmetterà in streaming. Sarà inoltre possibile rivedere il messaggio sul canale Rai presente su YouTube. Chi vuol fare le cose in grande è RaiNet che creerà anche una sezione riservata ai messaggi di tutti i presidenti della Repubblica italiana dalla nascita della tv ad oggi. Purtroppo, al momento, il servizio non è ancora attivo. Se ne riparlerà il prossimo anno… A quando la chat con il Colle o qualche servizio 2.0 con la politica? Auguri. ∞

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Addio a Netscape

 Netscpe chiude

Dal primo febbraio prossimo, Netscape sarà abbandonato al suo destino di sicura estinzione dalla società che lo possedeva, America On Line. La notizia è stata riportata negli scorsi giorni da Repubblica, con una corrispondenza di Vittorio Zucconi dagli Stati Uniti. ∞

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Benazir Bhutto, il figlio successore tra molte ombre

Bilawal Bhutto

Benazir Bhutto, assassinata quattro giorni fa a Rawalpindi, ha un erede: è il figlio primogenito Bilawal Zardari Bhutto, 19 anni, studente universitario ad Oxford. “La migliore vendetta è la democrazia, diceva mia madre”, ha commentato il figlio subito dopo la designazione, promettendo di continuare la battaglia della madre uccisa.

Il giovane guiderà nella veste di presidente il partito del popolo pachistano, il Ppp. Co-presidente sarà il padre, Asif Ali Zardari, inizialmente indicato da Benazir come suo successore nel testamento. Zardari però ha preferito che le redini del partito andassero direttamente al figlio. Zardari ha chiesto l’apertura di un’inchiesta ufficiale dell’Onu, sul modello di quella aperta per l’omicidio dell’ex premier libanese Rafiq Hariri. Ed ha deciso di rifiutare il permesso dell’autopsia sul corpo della moglie: “Ho deciso di non dare il permesso per l’autopsia” ha dichiarato polemico. “Ho vissuto abbastanza in questo Paese per sapere come vengono fatte”.

Lo stesso Zardari ha anche annunciato che il candidato alle prossime elezioni sarà Makhdoom Amin Fahim oggi vice-presidente del Ppp, braccio destro della Bhutto che oggi ha presieduto la riunione del Ppp.

Intanto il presidente pakistano Musharraf ha deciso di rinviare le elezion, previste nei primi giorni di gennaio, di “almeno 10-12 settimane”. All’origine ci sarebbe la difficile situazione interna del Pakistan, che dopo l’omicidio di Benazir rischia una guerra civile, la scarsa popolarità del presidente in carica (lo stesso Musharraf), accusato di essere il mandante politico dell’assassinio, e questioni logistiche, considerato che gli scontri avvenuti nel paese dopo l’attentato, hanno causato – tra l’altro – l’incendio di molti uffici pubblici dove erano custodite le schede elettorali.

Il governo pakistano è stato smentito sull’attentato: una prima versione ufficiale voleva la Bhutto uccisa a causa del violento colpo alla testa subito nell’esplosione di una bomba. Testimoni oculari e immagini televisive hanno dimostrato che l’ex leader pakistana è stata uccisa a colpi di pistola, sparati da almeno due attentatori. Musharraf è stato smentito inoltre degli stessi estremisti islamici che hanno negato di essere gli autori dell’omicidio. E’ stato Baitullah Mehsud, leader dei miliziani islamici pachistani, legati ad Al Qaeda e ai talebani, a smentire qualsiasi coinvolgimento nell’omicidio di Benazir.

Sotto accusa per la morte della leader dell’opposizione sono proprie le zone grigie del regime di Musharraf, ovvero quella parte di servizi segreti che in questi anni hanno agito in maniera ambigua, mantenendo contatti con gli estremisti islamici e impedendo al paese di esprimere una nuova politica: gli stessi uomini che Musharraf ha usato per colpire gli oppositori interni e mantenere il potere in un paese strategico per l’equilibrio dell’area asiatica. ∞

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Rogo ThysenKrupp, la settima croce

L’incendio nell’acciaieria ThyssenKrupp di Torino E’ morto ieri, 30 dicembre 2007, nel primo pomeriggio, nell’ospedale Cto di Torino, Giuseppe Demasi, 26 anni, il settimo operaio rimasto ferito nell’incendio avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 dicembre nello stabilimento di Torino della ThyssenKrupp. Era l’unico rimasto in vita dopo la tragedia. Nell’incendio era morto sul colpo Antonio Schiavone, poi nelle settimane successive si sono verificate le altre morti. Demasi era stato sottoposto a tre interventi chirurgici, ma nei giorni scorsi le sue condizioni si erano aggravate. Le altre sei vittime della strage alle acciaierie di Torino sono Antonio Schiavone, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rocco Marzo, Antonio Santino e Rosario Rodinò.

In segno di lutto, la città di Torino ha cancellato i festeggiamenti di capodanno 2007. Una decisione giusta nel rispetto del dolore delle famiglie. ∞

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I fatti del 2007: la cronologia dei personaggi ed eventi

I funerali di Benazir Bhutto in Pakistan

L’agenzia Ansa propone la cronologia dei principali eventi e personaggi che hanno segnato il 2007, divisa tra Italia, mondo e sport. ∞

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A Jolie piace farlo sul set


Angelina Jolie

“Alcune persone non hanno difficoltà ad avere un contatto fisico con qualcuno per cui non si prova attrazione. Io provo imbarazzo solo quando ho del sentimento verso una persona”. Angelina Jolie ha confessato al sito Contactmusic che le piace fare sesso sul set e che non deve chiedere permesso a suo marito: “Siamo adulti e sappiamo cosa stiamo facendo”, ha aggiunto. Brad Pitt, il marito, sembra non gradire troppo. Da piccolo sognavo di fare l’attore… ∞

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2007, Internet cresce in un’Italia sempre più 2.0

Internet si espande in Italia Copio e incollo il post di Federico Cella, dal blog “Vita digitale” ospitato su Corriere.it, che presenta i dati di Nielsen Online sui trend della navigazione in Rete in Italia. Si parte con il dato annuale circa la crescita di utenti Internet in Italia: i navigatori italiani – da casa o dall’ufficio – sono cresciuti del 23%, passando da 20 a24,5 milioni.Le pagine viste nell’anno crescono da 1.300 a 1.600 circa, con un aumento di 4 ore del tempo speso online: da 18 a 22 ore all’anno per ogni cybercittadino. Quasi l’80% degli italiani connessi utilizza la banda larga. Tra chi naviga, sono sempre prevalenti gli uomini (58%), ma le donne italiane online crescono a un ritmo più sostenuto (c’è un “distacco” da recuperare): +28% rispetto al +19% di crescita tra gli uomini. Crescono considerevolmente gli utenti appartenenti alle fasce d’età 12-17 (quasi 2 milioni, +24% rispetto al 2006) e 35-49 (8,3 milioni, +52% rispetto al 2006).Tra le categorie di siti che rilevano i rialzi più significativi rispetto al 2006 da segnalare le communities (14,3 milioni di utenti, +46%), trainate soprattutto da Windows Live Spaces, Libero Community, Alice Community, MySpace e Facebook, i siti di news (12,5 milioni di utenti, +56%) con La Repubblica, Il Corriere della Sera, MSN News, Ansa e Mediaset News, i tool di ricerca e traduzione (10,2 milioni di utenti, +65%), trainati da Wikipedia, Yahoo! Answers, WordReference e Altavista Babel Fish, i siti di video (10 milioni di utenti, +96%), trainati soprattutto da YouTube, ma anche da Alice Video, Google Video e Libero Video, i siti di mappe e informazioni di viaggio (9,5 milioni di utenti, +69%) con Google Maps, ViaMichelin, Paesionline, Google Earth e Mappy, i siti di broadcasting (8,2 milioni di utenti, +68%), con Mediaset, Rai, Sky, La Repubblica Tv e Corriere TV e per finire i siti per la ricerca immobiliare (1.9 milioni, più che raddoppiati rispetto al 2006). Per quanto riguarda la diffusione dell’e-commerce, l’Italia continua a presentare ritardi rispetto agli altri paesi europei: a settembre 2007 gli acquirenti online sono stati 1,6 milioni, pari al 7% dei navigatori attivi.Dopo tutte queste cifre, il rapporto focalizza sull’utilizzo del Web 2.0: dai blog ai video, sono 13,6 i milioni di italiani catturati dalla “Rete autoprodotta” dagli utenti, ossia il 61% del totale dei navigatori. I frequentatori di blog sono 6,4 milioni. “In soli sei mesi – da gennaio a giugno del 2007 – la nostra analisi sui siti di Web 2.0 ha rilevato 2 milioni di visitatori in più. Questo dato conferma che il desiderio di condividere esperienze ed emozioni non è un fenomeno estemporaneo ma risulta invece essere sempre più radicato tra gli internauti”, ci dice a margine del rapporto Ombretta Capodaglio, marketing manager di Nielsen. “Ponendo infatti l’attenzione su alcuni dei casi più noti del Web 2.0, emerge come l’interesse verso nuove forme di socialità sia un fenomeno tutt’oggi in crescita, che registra incrementi di utenza molto sostenuti: Wikipedia raccoglie 8,4 milioni di utenti, con una crescita del 59% nell’anno, YouTube con oltre 7 milioni e Myspace con 2,6 milioni di utenti hanno più che triplicato l’audience nell’ultimo anno”. Gli utenti del Web 2.0 inoltre hanno un consumo più intenso della Rete: passano infatti online il 40% di tempo in più rispetto al totale internauti italiani, in virtù non tanto di sessioni di navigazione più lunghe, ma di una maggior frequenza di accesso alla rete (57 sessioni al mese contro le 41 della media italiana). ∞

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Bono e la maglia nera dell’Italia negli aiuti all’Africa

Italia maglia nera negli aiuti internazionali Bono, leader U2L‘Italia e la Francia non hanno mantenuto nessuna delle loro promesse sugli aiuti umanitari per l’Africa. Parola di Bono, leader degli U2 e tra le star più impegnate nella raccolta di fondi per i paesi poveri. Nell’intervista al quotidiano tedesco “Sueddeutsche Zeitung”, Bono promuove la cancelliera Angela Merkel che ha tenuto fede agli impegni presi nel corso dell’ultimo vertice del G8 ad Heiligendamm.“La Germania non ha imbrogliato – spiega il leader degli U2 – e lo si può constatare nella sua legge Finanziaria. Ad avere imbrogliato sono stati gli altri, la Francia e l’Italia. Durante un mio incontro con i capi di governo ad Heiligendamm uno di loro si è addormentato mentre stavo parlando”. Forse Prodi che ha la pessima abitudine di chiudere gli occhi mentre ascolta l’interlocutore? E’ probabile.Pennichelle a parte rimane serio il problema dell’Italia negli aiuti internazionali: il nostro Stato non ha di fatto promosso in questi anni alcuna buona pratica per promuovere una cultura vicina alla solidarietà internazionale con criteri e obiettivi moderni. Di fatto il vero motore di progetti umanitari è il volontariato e non lo Stato. E’ una realtà triste, non serviva Bono a ricordarcelo perché la cosa è nota ma il suo richiamo è utile a promuovere un inversione di rotta. Difficile da realizzare. ∞

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La “polvere” di Venditti su Rino Gaetano

Rino Gaetano Antonello Venditti è tornato su Rino Gaetano e la sua vita, raccontata dalla sfortunata miniserie Rai trasmessa l’11 e il 12 novembre scorsi: “Nella fiction non si e’ parlato di cocaina: era molto presente in quegli anni e in quel giro dove Rino finì negli ultimi anni e fu anche responsabile della sua tragica fine. La storia ha ignorato il vero guaio di Rino, la cocaina”. La frase di Venditti – amico di Gaetano – è contenuta nell’intervista, in parte finita su internet e in parte pubblicata da un quotidiano della capitale, e rischia di costare caro all’autore di “Roma Capoccia”. Anna, sorella di Rino Gaetano, morto il 2 giugno dell’81, lo ha infatti ha denunciato per diffamazione. “Non era mia intenzione diffamare Rino Gaetano che è stato e rimarrà per sempre uno dei miei più cari amici. Intendevo dire che non mi piaceva l’ambiente intorno a Rino. Tutto qui”, ha precisare Antonello Venditti.Se confermate, le parole pronunciate (prima e dopo) da Venditti suonano davvero stonate perché arrivano a 26 anni dalla scomparsa di uno dei cantautori più innovativi della musica italiana e non aggiungono nulla al mito di Rino Gaetano. Perché (s)parlare dei vizi veri o presunti di un amico(?)? Per favore Antonello, ‘statte zitto. Almeno su Rino, per favore. ∞

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“Povera” Paris Hilton

Paris Hilton e la sorella Nicky Paris Hilton perde il titolo di ereditiera e con esso un patrimonio – spicciolo più spicciolo meno – stimato in 2 miliardi e 300 milioni di dollari.E’ di queste ore la notizia che il nonno ottantenne, Barton Hilton, ha deciso di donare il 97% della sua fortuna da 2 miliardi e 300 milioni di dollari in beneficenza, lasciando alle terribili nipoti Paris e Nicky solo le briciole. Il grosso dell’eredità andrà alla fondazione intitolata al padre di Barton, Conrad, fondatore di un impero alberghiero partito dall’acquisto di un hotel a Cisco, in Texas, nel lontano 1919. Una bella sberla per le due terribili sorelle che proprio a causa dei loro eccessi si sono giocate la fiducia del nonno. Paris dovrà far di conto solo sulle sue forze quindi  che solo per il 2007 le hanno consentito di guadagnare circa 7 milioni di dollari. Non è dato a sapersi l’ammontare delle spese. ∞ 

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Sarkozy e Bruni: vacanza con i botti

Sarkozy e Bruni in Egitto La coppia più cool del momento – il presidente francese Nicolas Sarkozy e la modella Carla Bruni – non trova pace. Riporta l’Ansa che oggi le forze di sicurezza egiziane hanno sparato in aria per impedire ai fotografi di avvicinarsi alla barca dove si trovavano Sarkozy e la sua compagna nelle acque prospicienti Sharm El Sheikh. “L’imbarcazione con a bordo i fotografi si è quindi allontanata – conclude l’agenzia – e la barca di Sarkozy ha proseguito il suo viaggio in mare e l’incidente è chiuso”.E’ normale che la scorta riservata a un capo di Stato usi tutte le precauzioni, non è normale che un capo di Stato scelga la Valle dei Re, le Piramidi e la barriera corallina – ovvero una delle mete turistiche più famose e frequentate al mondo – per la loro prima luna di miele. Chissà cosa sceglieranno i due piccioncini per il prossimo viaggio romantico.  A Disneyland ci sono già andati, manca solo Las Vegas o il Carnevale di Rio. Con visita alle favelas… ∞

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Il Nepal volta pagina e abolisce la monarchia

La bandiera del Nepal Il Nepal abolisce la monarchia che ha retto il paese per quasi 250 anni. Il parlamento provvisorio di Katmandu – nato dall’accordo di pace del 2006 tra i principali partiti del paese asiatico con i ribelli maoisti – ha votato oggi l’abolizione del sistema monarchico, sottraendo così il trono a re Gyanendra: a favore hanno votato 270 dei 329 parlamentari, 3 soli i contrari. Astenuti gli altri. Il Nepal ha scelto così di diventare una repubblica democratica federale. La destituzione del re avverrà formalmente dopo le elezioni di aprile che andranno a formare l’assemblea costituente della neorepubblica asiatica.Re Gyanendra è l’ultimo monarca di una dinastia salita al potere nel 1769, quando un leader tribale lanciò il suo esercito alla conquista di Katmandu. Da allora, i monarchi sono stati considerati la reincarnazione del dio induista Vishnu.In realtà, nessuno in Nepal considera davvero Gyanendra la reincarnazione divina, bensì l’erede dispotico e corrotto di monarchia destinata a concludere un ciclo. In molti – e non solo i simpatizzanti del movimento maoista – auspicavano la sua cacciata. Un sentimento che i maoisti hanno saputo interpretare alla perfezione per togliere di mezzo l’ultimo ostacolo formale – la monarchia, appunto – che li separa dal controllo politico del paese: sono loro i favoriti per le elezioni di aprile.Tornando a re Gyanendra e alla sua popolarità, è necessario ricordare che sul monarca pesa il sospetto, forse qualcosa di più, della strage che nel 2001 ucciso l’allora re Birendra e la sua famiglia. Un massacro che le autorità nepalese ascrissero allo stesso re Birendra: fu lui – secondo la ricostruzione ufficiale a cui nessuno crede – ad uccidere la sua famiglia e a suicidarsi. Con un colpo di fucile alla schiena. Sì, perché re Birendra morì per una fucilata sparata alle spalle… E in re Birendra, il popolo vedeva il monarca illuminato in grado di traghettare il paese (uno dei più poveri ed arretrato dell’Asia e del mondo) verso la modernità. Una volta salito al trono, Gyanendra si costruì una fama di repressore e di avido.Durante i miei viaggi in Nepal ho visto personalmente il corteo reale scortare il re al Casinò, dove Gyanendra era solito spendere le proprie serata e vere e proprio fortune ai tavoli da gioco. Nell’ultimo viaggio di due anni fa, trovai un paese in preda alla guerra civile – i maoisti erano ancora fuorilegge e combattevano nelle regioni più periferiche – e sotto il controllo di una polizia feroce contro gli oppositori.Con il voto di oggi, il Nepal ha deciso di voltare pagina. In aprile arriverà la nuova assemblea chiamata ad aprire un ciclo, rilanciando l’economia del paese e costruire l’architettura della Repubblica. Oltre a decretare l’esilio di un tiranno che ha già provveduto a trasferire all’estero il suo immenso patrimonio.  ∞

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