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Jervolino non lascia Napoli

sindaco e governatore

Il sindaco è fiducioso. Anzi, fiduciosa. Rosa Russo Jervolino annuncia la nuova giunta. Come se bastesse un valzer di poltrone per cancellare il passato: una città pattumiera (con rispetto parlando verso Napoli) e l’inchiesta sugli appalti. C’è una classa politica che ha fallito ma che resta al governo, della città e della Regione, e all’opposizione. Ma forse ha ragione La Capria che, da scrittore, non vede futuro. Tristezza.

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Abruzzo, un altro orso avvelenato

Nel parco nazionale dell’Abruzzo continua la moria di orsi. Un esemplare di orso marsicano è stato trovato morto nelle vicinanze di Lecce dei Marsi (L’Aquila), nella zona di protezione esterna al parco nazionale. L’animale morto è un orso maschio adulto, deceduto da 24-48 ore. La carcassa è stata rinvenuta integra e parzialmente coperta dalle foglie. Dalla bocca è stata notata la fuoriuscita di saliva, sintomo di un presunto avvelenamento. Nella stessa area nel settembre scorso furono trovati avvelenati tre orsi marsicani: un maschio, una femmina e un cucciolo.

Trovare gli autori dell’avvelenamento (se confermato) sarà davvero difficile. Certo è che per la specie, a forte rischio di estinzione in Italia, tra abbattimenti “autorizzati” (ad opera delle guardie svizzere e tedesche contro gli orsi trentini senza permesso di soggiorno all’estero) e illegali, o internamenti (come nel caso di Jurka) l’uomo rimane il principale nemico. ∞

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Berlusconi e un governo molto azzurro

Il quarto governo Berlusconi è targato Forza Italia. Il partito del premier Berlusconi porta a casa otto incarichi tra i ministri con portafoglio mentre gli altri quattro sono distribuiti tra An e Lega. E gli azzurri si assicurano anche quattro dei nove ministri senza portafoglio: i restanti vanno due alla Lega, due per An e uno per Gianfranco Rotondi (Dc). La composizione dell’esecutivo fa capire come il Centrodestra (ovvero Berlusconi) ha letto la vittoria elettorale, proclamando i vincitori (Forza Italia, seguita da An).

La squadra di governo su cui l’Italia conta di ricominciare la legislatura è dunque la seguente: Franco Frattini (Fi) agli Esteri, Roberto Maroni (Lega Nord) all’Interno, Angelino Alfano (Fi) alla Giustizia; Ignazio La Russa (An) alla Difesa; Giulio Tremonti (Fi) all’Economia; Claudio Scajola (Fi) allo Sviluppo economico; Luca Zaia (Lega) alle Politiche agricole, Stefania Prestigiacomo (Fi) all’Ambiente, Altero Matteoli (An) all’Infrastrutture; Maurizio Sacconi (Fi) al Welfare, Maria Stella Gelmini (Fi) alla Pubblica Istruzione, Sandro Bondi (Fi) ai Beni Culturali.

I 9 ministri senza portafoglio, che accontenta gli esclusi e bilancia gli equilibri interni, si apre con Umberto Bossi (Lega) alle Riforme; Raffaele Fitto (Fi) ai Rapporti con le Regioni e Elio Vito (Fi), che perde la Giustizia ma va ai Rapporti con il Parlamento, Andrea Ronchi (An) alle Politiche europee; Renato Brunetta (Fi) alla Pubblica amministrazione e Innovazione; Roberto Calderoli (Lega) alla Semplificazione; Giorgia Meloni (An) alle Politiche giovanili; Mara Carfagna (Fi) alle Pari Opportunità; Gianfranco Rotondi (Dc), che strappa il ministero dell’Attuazione del programma.

La lista degli esclusi eccellenti comprende con Michela Brambilla (bruciata dalla Prestigiacomo ma che sarà, come ha assicurato Berlusconi il viceministro della Sanità), Lucio Stanca (sorpassato da Brunetta) e Adriana Poli Bortone che doveva andare alla Politiche comunitarie.

Buon lavoro al Governo, più giovane del precedente e forte di una maggioranza vera. ∞

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Birmania, la devastazione del cicolone Nargis

E’ di oltre 27 mila morti e 30 mila dispersi il bilancio del ciclone Nargis che nei giorni scorsi ha devastato la Birmania, Myanmar. Si tratta di un bilancio ancora provvisorio, perché le autorità stanno ancora valutando i danni nei villaggi remoti dell’area del delta del fiume Irrawaddy, particolarmente colpita dal ciclone Nargis, includendo Rangoon, la più grande città del Paese del sud-est asiatico. Il bilancio potrebbe aggravarsi anche perché ci sono almeno 30.000 dispersi, secondo quanto ha detto il ministro degli esteri thailandese Noppadol Pattama, riferendo quanto comunicatogli dall’ambasciatore birmano a Bangkok. La giunta ha revocato oggi lo stato di calamità naturale in tre Stati colpiti dal ciclone, mantenendolo invece in sette insediamenti urbani nella regione di Irrawaddy a sud ovest di Rangoon (la ex capitale ribattezzata Yangon dai militari) e 40 insediamenti urbani della regione di Rangoon. Preoccupa inoltre l’imminenza della stagione delle piogge.

Secondo fonti umanitarie, la catastrofe potrebbe rivelarsi un cataclisma più grave dello tsunami che il 26 dicembre 2004 provocò 230.000 morti e oltre 40.000 dispersi in vari Paesi dell’Asia meridionale affacciati all’Oceano Indiano. Nella sola città sud occidentale di Bogalay ci sono stati 10.000 morti e il 95% delle abitazioni sono state distrutte.

La giunta militare, responsabile di una sanguinosa repressione di manifestazioni per la democrazia l’anno scorso, e che mantiene il Paese – uno dei più poveri del mondo – in uno stato di rigido isolamento, ha acconsentito a ricevere aiuti stranieri. Le squadre di soccorso dovranno però negoziare con il governo birmano per accordarsi sul loro ingresso nel Paese, ha detto oggi il ministro della protezione sociale Maung Maung Swe in una conferenza stampa. ∞

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Sarno, dieci anni dopo… nulla è cambiato

Bella inchiesta del Corsera su Sarno, centro della provincia di Salerno, dove 10 anni fa un fiume di fango distrusse e uccise. La nuova Sarno? Un sistema di sicurezza che fa discutere e abusivismo senza freni…

W l’Italia. ∞

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Berlusconi, il programma “nucleare” del Pdl

Berlusconi ha presentato il suo programma elettorale circondato dai “suoi” ragazzi

Il Cavalier Silvio Berlusconi ha presentato il programma elettorale del Pdl.

Energia. Subito le centrali nucleari, recita uno dei punti. Mah…

Fisco. Via l’Ici, portare la pressione fiscale al di sotto del 40 per cento (adesso è al 44). Si può fare di più…

Giovani. Aiuti per la casa per i giovani. Magari…

Famiglie. Bonus per i figli e scuola per tutti. Il problema è arrivare a fine mese…

Stato. Liberalizzazione dei servizi sociali, più sicurezza. Parliamo anche di gestione della cosa pubblica…

Economia. Aumentare il potere di acquisto dei salari, rilanciare l’economia, “coccolare gli imprenditori”. E “vero” libero mercato…

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Rifiuti, un processo a Bassolino

Antonio Bassolino con il sindaco Rosa Russo Jervolino La politica sommersa dai rifiuti

Lo scandalo rifiuti avrà un suo primo processo. Il presidente della giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino, e con lui altri 27 imputati, è stato rinviato a giudizio per le presunte irregolarità nel ciclo di smaltimento dei rifiuti in Campania fino al dicembre 2005, quando fu rescisso il contratto con la Fibe, azienda Impregilo che se ne occupava dal 1998.. A vario titoli, le persone dovranno rispondere di vari reati: dalla frode in pubbliche forniture, alla truffa ai danni dello Stato, abuso di ufficio, falso e reati ambientali.

L’avvocato di parte civile della Regione Campania, Giuseppe Vitiello, e il curatore speciale, Roberto Fiore, hanno presentato una istanza di 200 pagine per richiedere anche il congelamento dei beni personali dei 28 imputati, compresi conti correnti, libretti bancari e titoli azionari o pignoramenti del quinto dello stipendio, qualora fossero rinviati a giudizio.

Tra gli imputati rinviati a giudizio figurano l’ex vicecommissario all’emergenza rifiuti Raffaele Vanoli, l’ex subcommissario Giulio Facchi, Pier Giorgio Romiti e Paolo Romiti, rispettivamente ex amministratore delegato dell’Impregilo e ex dirigente dell’Impregilo e della Fisia Italimpianti. Al processo compariranno anche le “persone giuridiche” ovvero le società Impregilo, Fibe, Fisia Italia Impianti, Fibe Campania e Gestione Napoli, rinviate a giudizio per illecito amministrativo.
Il processo comincerà il 14 maggio, davanti alla quinta sezione (collegio C) del Tribunale di Napoli.

Bassolino dovrebbe rispondere anche politicamente – con le dimissioni – di un disastro ambientale e amministrativo causato dal fallimento del sistema di raccolta dei rifiuti in Campania. E con lui anche l’attuale sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino. Il sistema – di fatto – è in mano alla criminalità organizzata. Ed è per questo che la maggior parte delle responsabilità vanno ascritte a sindaci, amministratori e funzionari pubblici della Campania i quali – collusi con la camorra – hanno contribuito a consolidare e diffondere il cancro dei rifiuti.

Stupisce – ad esempio – che in nessuna delle Regioni del Sud Italia non ci sia un inceneritore (ora lo chiamano, per “pulirlo”, termovalorizzatore) e che la raccolta differenziata non sia ancora regola in molte aree d’Italia, Stato che ha nel turismo una delle principali voci di entrate e che dovrebbe fare della tutela ambientale una regola generale.

La responsabilità non è solo politica ma anche culturale, come più volte ha sottolineato anche Michele Serra: in Italia la sensibilità ambientale è ancora molto scarsa. Abbandonare i rifiuti in spiaggia o al bordo delle strada, disfarsi degli elettrodomestici o altri ingombri semplicemente abbandonandoli dove capita è ancora oggi una prassi. E a Napoli le immondizie tengono in ostaggio una città. ∞

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Rifiuti, un’Italia da vergogna

Napoli invasa dai rifiuti La vicenda di Napoli sommersa dai rifiuti e senza discariche dove smaltire l’immondizia impone una riflessione. Non è accettabile che una città e una Regione che contano milioni di persone non abbia un piano per la raccolta dei rifiuti, che preveda la differenziazione dei materiali e lo smaltimento secondo quelli che sono gli standard imposti dalla legge. Non si può parlare di emergenza per una situazione che dura oramai da dieci anni, con le discariche più o meno abusive e l’intero sistema in mano alla criminalità organizzata. La responsabilità è degli amministratori locali che hanno tollerato (se non condiviso) l’illegalità e dei politici che non hanno saputo trovare gli strumenti necessari per affrontare il problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Amministratori e politici colpevoli che se ne dovrebbero andare, dimettersi dai propri incarichi.

Ma non si può nemmeno accettare il rifiuto opposto dalle altre Regioni italiane ad accogliere le immondizie di Napoli. L’egoismo non è un segno di civiltà. Certo, chiedere di accogliere i rifiuti altrui senza un piano preciso, in grado di dare garanzie affinché la situazione non si ripeta in futuro, è una ragione che può giustificare l’opposizione di molte Regioni, soprattutto del Nord. Ma solo in parte. Il senso civico impone una risposta positiva, così come le stesse Regioni avrebbero dovuto chiedere in cambio al Governo e ai politici partenopei garanzie e misure concrete. L’esercito non può essere la soluzione definitiva. Il no di molti Governatori sembra più improntato all’opportunismo, determinato dalla volontà ferma di evitare una scelta difficile ma responsabile, suscettibile di contestazioni locali. Insomma a vincere è ancora la politica miope che guarda più al consenso a breve periodo che alla responsabilità civile.

Ecco perché la situazione di Napoli e dei suoi rifiuti rappresenta una vergogna nazionale: da una parte una Regione che non sa gestire il proprio territorio e una popolazione poco sensibile alla salvaguardia ambientale, dall’altra una nazione in preda ormai ad un localismo improntato all’egoismo. Davvero una brutta Italia. 

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I barbari dello sciopero su gomma

Camion in sciopero Ormai è chiaro ai tutti: vuoi far valere le tue ragioni? Blocca il traffico, manda in collasso una città, collassa un’arteria stradale, paralizza o almeno metti in pericolo il libero scambio di uomini e merci, e sarai ascoltato.  La tecnica  l’hanno già applicata  i taxisti,  controllori di volo e affini, i benzinai. Ora tocca ai camionisti. Da giorni i più grossi (i camion) impediscono ai più piccoli (le automobili e le persone) di viaggiare.

Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Il motivo: il contratto, regole in grado di tracciare la “filiera” del trasporto (dal magazzino di partenza fino all’arrivo, tutti devono essere individuabili), tabellario con i costi minimi del servizio di autotrasporto, controlli  contro l’utilizzo di mano d’opera irregolare, a una disciplina del cabotaggio che eviti la concorrenza sleale. Inoltre, sgravi fiscali e riduzione del pedaggio autostradale.

Noto che la maggior parte dei “problemi” sarebbero superabili da un codice di autodisciplina, improntato alla correttezza e al senso civico.  Quanto a sgravi fiscali e ticket più bassi, non mi spiego perché nessuno spieghi loro con chiarezza che sono i camion a provocare il maggior grado di usura delle autostrade e, soprattutto, perché se l’Italia ha fatto la scelta scriteriata di scegliere la gomma alla rotaia (come altri paesi europei) deve essere ancora una volta il cittadino a pagare per perpretare un errore a cui prima o poi occorrerà mettere rimedio.

Quanto al metodo del branco scelta per l’ennesima protesta di parte trovo una sola parola: barbaro. Cosa dovremmo chiedere noi a loro per l’aria inquinata da fumo e polveri, rumore e le quotidiane code da camion? ∞

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Che vita a Bolzano e Trento..!

Trento città, piazza Duomo La classifica annuale di ItaliaOggi sulla qualità della vita nelle 103 province italiane vede in testa alla graduatoria Bolzano, seguita, a ruota, dalla vicina Trento. La maglia nera, invece, se la aggiudica quest’anno Isernia, la più piccola delle province italiane. E per uno come me che ha lasciato Milano per Trento, è una notizia rassicurante… Non che la Madonnina non mi manchi. Anzi. ∞

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Corea del Sud, la morte per petrolio di un’intera baia

Disastro marino in Corea del Sud

In Corea del Sud, la petrolia Hebei Spirit, ha scaricato in mare oltre 10 mila tonnellate di greggio, compromettendo l’ecosistema marino della baia di Mallipo.

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La ragione è di casa in Olanda.

Olanda In Olanda auto e camion saranno tassati a partire dal 2011 sulla base di quanto utilizzeranno le strade, praticamente tanto a chilometro: questo il progetto di Camiel Eurlings, ministro dei Trasporti, che ha annunciato la nuova imposta basata sulle distanze percorse, misurate dai sistemi satellitari. La notizia ha fatto in breve il giro della Rete. Che invidia nei confronti di un paese civile: in Italia, qualsiasi governo di destra o sinistra prendesse una decisione del genere, si ritroverebbe in strada migliaia di persone. Camionisti, taxisti, agenti di commercio… tutti  a protestare.  ∞

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Pannelli solari proibiti e le “sviste” di una politica sciatta

Pannelli solari Il consiglio regionale dell’Aquila, maggioranza di centrosinistra, approva nelle scorse settimane una legge che di fatto impedisce l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici. Protestano tutti e il Governo annuncia l’impugnazione davanti alla Corte Costituzionale.
Il caso però rischia di sgonfiarsi subito. “E’ stato un imbarazzante errore nato da una svista conseguente a un emendamento senza concertazione presentato da un singolo consigliere ad una legge omnibus – “, ammette l’assessore regionale all’Ambiente Franco Caramanico, il quale giura che entro la fine anno la norma sparirà.
Resterà invece lo sconcerto per una politica che in consiglio regionale, così come in Parlamento, vota un provvedimento senza capire le conseguenze e, probabilmente, senza neppure averlo letto. Purtroppo contro questa politica non esiste rimedio certo. ∞

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Alpini, l’avventura non è più militare

Gli alpini tornano in AntartideLeggo che quattro alpinisti del Centro addestramento alpino – Scuola militare di Aosta tenteranno di conquistare i 4.897 metri del monte Vinson, in Antartide, “dopo avere percorso, a piedi o sugli sci oltre 300 chilometri tra i ghiacciai polari trainando quattro slitte del peso di circa 80 chili”. A parte il costo della spedizione (200 mila euro), mi chiedo che senso abbia oggi per un esercito organizzare delle spedizioni (forse) alpinistiche? Per blasone? Per mantenere alto il prestigio? I nazisti, già nel secolo scorso, mandarono a morire un’intera generazione di alpinisti pur di primeggiare nella corsa – poi persa – agli Ottomila e riaffermare il primato della razza ariana. Lo stesso spirito militare con cui Ardito Desio organizzò le sue spedizioni. I tempi sono cambiati ed ora ci sono le spedizioni “commerciali”. Lasciamole fare a loro le avventure e la ricerca del primato. Sono pagati per questo. Certo, non riceveranno una medaglia al loro rientro, ma almeno ci evitano la retorica militar-celebrativa. ∞

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Un video contro la fame nel mondo

Fame, un dramma planetario    La Pam, l’agenzia Onu per gli aiuti alimentari, ritorna in Internet con una nuova iniziativa, dopo il successo di Freerice, il quiz online che consentiva di donare 10 chili di riso per ogni risposta esatta. Questa volta, il nuovo concorso si chiama “Hunger Bytes” e invita i giovani a scaricare su YouTube un “video che attragga coloro che popolano il web e li faccia pensare alla fame nel mondo”

Le regole di partecipazione sono semplici: essere maggiorenni e produrre un video tra i 30 e i 60 secondi sull’emergenza planetaria che costringe centinaia di milioni di persone a vivere in condizioni drammatiche. E’ la stessa Onu a fornire i dati che potranno essere utilizzati nei video: nel mondo ogni cinque secondi un bambino muore di fame e ogni giorno sono 25 mila le vittime della fame, mentre i denutriti sono 850 milioni. Per contro, la metà del cibo prodotto negli Usa finisce nella spazzatura senza nemmeno essere assaggiato per un valore di circa 50 miliardi di dollari l’anno.

I lavori dovranno essere consegnati entro l’agosto del prossimo anno e in coda dovranno riportare lo slogan della campagna: “850 million people go to bed hungry every night… Share” (Ogni giorno 850 milioni di persone vanno a letto affamate… Condividi). L’unico neo riguarda il premio messo in palio dalla Pam: i cinque migliori video verranno premiati con un viaggio in uno dei tanti paesi che ogni giorno devono fronteggiare l’emergenza alimentare. Il tema è già abbastanza forte senza necessità di promettere un viaggio nella disperazione, magari con la prospettiva di dividere l’avventura con la Cucinotta, nuova testimonial della Pam (non se ne può più di attrici e cantanti griffate…). Mai come in questo caso potremmo dire, “partecipare è già vincere”. ∞

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