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Il conto della crisi lo pagano i giovani

Segnalo questo articolo apparso sull’edizione online del Corsera. La crisi economica la pagano soprattutto i giovani. L’Italia è un paese vecchio che non guarda al futuro.

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Berlusconi e un governo molto azzurro

Il quarto governo Berlusconi è targato Forza Italia. Il partito del premier Berlusconi porta a casa otto incarichi tra i ministri con portafoglio mentre gli altri quattro sono distribuiti tra An e Lega. E gli azzurri si assicurano anche quattro dei nove ministri senza portafoglio: i restanti vanno due alla Lega, due per An e uno per Gianfranco Rotondi (Dc). La composizione dell’esecutivo fa capire come il Centrodestra (ovvero Berlusconi) ha letto la vittoria elettorale, proclamando i vincitori (Forza Italia, seguita da An).

La squadra di governo su cui l’Italia conta di ricominciare la legislatura è dunque la seguente: Franco Frattini (Fi) agli Esteri, Roberto Maroni (Lega Nord) all’Interno, Angelino Alfano (Fi) alla Giustizia; Ignazio La Russa (An) alla Difesa; Giulio Tremonti (Fi) all’Economia; Claudio Scajola (Fi) allo Sviluppo economico; Luca Zaia (Lega) alle Politiche agricole, Stefania Prestigiacomo (Fi) all’Ambiente, Altero Matteoli (An) all’Infrastrutture; Maurizio Sacconi (Fi) al Welfare, Maria Stella Gelmini (Fi) alla Pubblica Istruzione, Sandro Bondi (Fi) ai Beni Culturali.

I 9 ministri senza portafoglio, che accontenta gli esclusi e bilancia gli equilibri interni, si apre con Umberto Bossi (Lega) alle Riforme; Raffaele Fitto (Fi) ai Rapporti con le Regioni e Elio Vito (Fi), che perde la Giustizia ma va ai Rapporti con il Parlamento, Andrea Ronchi (An) alle Politiche europee; Renato Brunetta (Fi) alla Pubblica amministrazione e Innovazione; Roberto Calderoli (Lega) alla Semplificazione; Giorgia Meloni (An) alle Politiche giovanili; Mara Carfagna (Fi) alle Pari Opportunità; Gianfranco Rotondi (Dc), che strappa il ministero dell’Attuazione del programma.

La lista degli esclusi eccellenti comprende con Michela Brambilla (bruciata dalla Prestigiacomo ma che sarà, come ha assicurato Berlusconi il viceministro della Sanità), Lucio Stanca (sorpassato da Brunetta) e Adriana Poli Bortone che doveva andare alla Politiche comunitarie.

Buon lavoro al Governo, più giovane del precedente e forte di una maggioranza vera. ∞

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Concorrenza Taiwan all’iPhone

La sfida ad Apple e all’iPhone arriva da Taiwan, dove Htc ha presentato il suo modello Diamond Touch. Design modernissimo con sistema operativo Windows mobile 6.1., l’ultimo nato è caratterizzato da dimensioni compatte, dalla navigazione Internet e dall’interfaccia tridimesionale TouchFlo 3D. Htc offre una navigazione Internet in connettività wireless con velocità paragonabile a quella broadband con Hsupa e Hsdpa che viaggia a 7.2 Mbps. ∞

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L’iPhone arriva in Italia

Ora è ufficiale: l’iPhone arriverà a breve in Italia. Tre le novità di un annuncio già anticipato: non sarà un solo gestore a commercializzare il telefonino della melamorsicata,  l’apparecchio avrà una connettività 3G, a larga banda e di terza generazione, e – terza novità – avrà una forma leggermente diversa dagli attuali, disponibile nelle versione da 8 e 16 Gb.

In Italia, l’iPhone sarà venduto contemporaneamente, probabilmente a partire dall’estate, da Telecom, con il  marchio Tim, e Vodafone, le quali dovranno ora proporre (o concordare) delle tariffe internet flat, per un apparecchio che, viste le caratteristiche, sarà sempre “always on”.

Entrambe i gestori hanno già firmato l’accordo, anche se Vodafone ha incluso il mercato italiano in un’intesa che prevede la vendita anche in Australia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Italia, India, Portogallo, Nuova Zelanda, Sudafrica e Turchia. Con tutta probabilità è l’estensione dell’accordo – che copre un bacino di  utenti di quasi un miliardo di persone, a far rientrare sul filo di lana Vodafone nel mercato italiano che pareva destinato in esclusiva a Telecom. Attualmente l’iPhone è in commercio dal 2007 in sei paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Irlanda e Austria.

La possibilità di sfruttare la larga banda garantirà di sfruttare appieno i nuovi servizi, già sviluppati da terze parti e disponibili nella rete, fino ad oggi limitati da una connessione Edge, troppo lenta (ma più economica). ∞

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Mutui casa, famiglie in sofferenza

Secondo i dati riportati dal Supplemento al Bollettino Statistico di Bankitalia, i tassi d’interesse sui mutui per la casa sono in leggera diminuzione ma nel mese di marzo si è ridotta anche la consistenza dei prestiti a carico delle famiglie italiane, segno che la domanda ha subito una flessione.

Il tasso medio di mercato è infatti sceso al 5,61% (contro il 5,65% di febbraio ed il 5,69% di gennaio), quello da 5 a 10 anni al 5,41% (5,49% a febbraio e 5,62% a gennaio) e quello oltre i 10 anni è sceso al 5,78% (5,79% e 5,88%).

I prestiti in sofferenza concessi dalle banche alle famiglie consumatrici hanno intanto superato a febbraio il tetto degli 11 miliardi di euro. La crisi sui mutui è arrivata anche in Italia, nonostante le rassicurazioni del mondo economico e finanziario dei mesi scorsi. ∞

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Microsoft e Yahoo, lo yo yo continuerà nonostante la rottura

Microsoft annuncia di rinunciare all’acquisto di Yahoo, il secondo motore di ricerca al mondo e macchina da soldi per la pubblicità on line. Io non ci credo. I tipi di Redmond alla fine porteranno a casa il giocattolo di Jerry Jang e David Filo, ostinati a chiedere 37 dollari per azioni contro i 33 offerti da BigM e i 28,67 dollari della borsa (almeno questo il valore di oggi…). Pochi mesi fa un’altra società dell’It, Bea aveva provato a resistere ad un colosso, Oracle, per poi capitolare. Alla fine anche questo affare si chiuderà, magari con qualche altro socio (Murdoch?), ma si chiuderà. Con buona pace di tutti. ∞

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Dichiarazione dei redditi, tutti ma proprio tutti

E’ giusto che le dichiarazioni di redditi siano pubbliche: lavoro, guadagno, pago le tasse. Non devo niente a nessuno. Men che meno spiegazioni sull’entità del mio reddito. In questi giorni, i quotidiani hanno riempito le cronache sulla pubblicazione on line dei dati in mano all’Agenzia delle entrate. Mi aspetto da questi stessi quotidiani che un giorno o l’altro pubblichino l’elenco di chi le tasse non le paga, altrimenti in questo paese pruriginoso in prima pagina finiscono solo coloro che le tasse le pagano per davvero: personalmente mi fa girare gli zebedei leggere che dichiaro più di qualche industrialotto o commerciante o professionista o artigiano con la Porche in garage e gli appartamenti intestati ai parenti. Ma questa è informazione e, forse, è chiedere troppo. E’ più facile copiare l’elenco del telefono. ∞

ps. Il mio reddito – quello pubblicato dai giornali e di cui non ricordo l’anno – mi dicono essere di 66 mila euro.

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Primo maggio, un lavoro per vivere non per morire

Primo maggio, festa dei lavoratori. Ha ragione il presidente Napolitano: “Basta morti sul lavoro”. Senza dimenticare l’altra emergenza: i precari. ∞

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Pechino 2008, la fiaccola si spegne a Parigi

Dopo le manifestazioni e gli scontri di ieri a Londra, la fiaccola olimpica è sbarcata ieri a Parigi: la protesta di attivisti per il Tibet e di Reporter senza frontiera hanno più volte bloccato il percorso, costretto gli organizzatori a stravolgere il programma e a fermare la sfilata prima del termine. Una necessità, oltre che una scelta, considerato che il sindaco Bernard Delanoe ha deciso di cancellare ogni cerimonia in onore della fiaccola cinese.

Le bandiere con i cinque cerchi olimpici trasformati in manette, simbolo della protesta attivata da Reporter senza frontiere, ha accompagnato con clamorose apparizioni il passaggio della torcia, sventolando sulla Torre Eiffel, sugli Champs Elysée, sul municipio di Parigi.

Il flop di una marcia trionfale ipotizzata (uno spot pro China lunga oltre 100 mila chilometri, tanto durerà la corsa ad ostacoli della fiaccola) è evidente nei numeri: ciascun tedoforo di turno era protetto a Parigi da un cordone ambulante lungo 200 metri e composto da 65 poliziotti in moto, 100 sui roller e altrettanti vigili del fuoco corridori.

Dopo Parigi, la fiaccola lascerà l’Europa per gli Stati Uniti: San Francisco, mercoledì, e Buenos Aires, venerdì. Nella città californiana, dove vive la terza comunità cinese del Nordamerica, le proteste sono già iniziate: oggi tre attivisti hanno scalato il Golden Gate (le immagini) e hanno appeso ai cavi di sostegno una bandiera del Tibet e due striscioni con su scritto: “One World, One Dream, Free Tibet” (un mondo, un sogno, Tibet libero).

La Cina ha condannato oggi le “vili azioni” dei manifestanti filotibetani di Londra. Da Repubblica.it: Per la prima volta il tg della notte della tv cinese ha brevemente accennato agli incidenti che hanno disturbato il passaggio della fiaccola olimpica, ieri a Londra e oggi a Parigi, nell’edizione delle 22 locali (le 16 italiane) del notiziario della principale rete della tv centrale, Cctv1. In precedenza, l’emittente ha mostrato immagini del passaggio della fiamma a Parigi, con una forte presenza di poliziotti e con l’inviato della Cctv che si rallegrava per “la calorosa accoglienza degli abitanti di Parigi, dei cinesi d’oltremare e degli studenti cinesi”.

Povera democrazia, povera informazione, povera China. ∞

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Rivolta in Tibet, una foto compromettente…

Scoop o falso buono per la contropropaganda? Ho ricevuto la foto da una newsletter di amici a cui sono iscritto, ma non sono riuscito a verificarne la fonte. Ve la propongo così come mi è stata recapitata. Questo il testo in francese della email:

“Une photo compromettante.
dimanche 30 mars 2008 par Jean-Paul Ribes.
Un commencement de preuve de l’implication de provocateurs chinois lors des émeutes de Lhassa le 14 mars dernier. Sur cette photo, prise par des observateurs britanniques, on voit nettement des militaires chinois recevoir de leurs officiers des  tenues de moines. Nous avions déjà formulé l”hypothèse de la participation de faux moines dans le déclenchement des actes de violence à Lhassa. Plusieurs témoignages nous étaient parvenus dans ce sens. Cette fois, les faits semblent avérés. Ils condamnent à la fois l” attitude des autorités chinoises et la propagande mensongère et haineuse qui a été développée et qui l’est toujours par ces mêmes autorités.Faites largement circuler ces documents. Source de la photo : agence gouvernementale des communications britanniques, reprise sur Phayul”.

Se vera, la foto dimostrerebbe come a Lhasa, capitale del Tibet una parte dei disordini dello scorso marzo non siano stati provocati dai monaci tibetani bensì da agenti provocatori dell’esercito cinese.

Giudicate voi. ∞

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Free Tibet

Questo blog aderisce alla campagna internazionale contro la repressione cinese in Tibet, tollerata dalla comunità internazionale. La scelta di assegnare le Olimpiadi 2008 alla Cina è stata un errore perché questo paese non rispetta i diritti umani e la libertà politica.

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Pechino 2008, spegnete quella torcia

Nessun politico, nessun rappresentante ufficiale e, forse, nessun sportivo, dovrebbe partecipare alle prossime Olimpiadi di Pechino 2008.

Il Tibet è uno stato sovrano, invaso nel 1949/1950 dalla Cina che da allora ha praticato una sistematica pulizia etnica, favorendo scientemente l’insediamento di centinaia di migliaia di cinesi così da rendere di fatto impossibile una successiva separazione di questo territorio. La Cina ha praticato in questi decenni una sistematica repressione politica, cultura e militare contro una popolazione pacifica: un atto di fatto tollerato dalla comunità internazionale a causa della chiusura di quei territori (ieri) e degli interessi economici (oggi).

Assegnare le Olimpiadi ad un paese che non rispetta i diritti umani è stato un errore, dettato da meri interessi politici ed economici.

Non stupisce che la protesta contro la repressione cinese in Tibet accadano in occasioni importanti, qual è stata ieri a Londra, la tappa del viaggio della fiaccola olimpica. Scontri tra polizia e un piccolo gruppo di manifestanti sono scoppiati fuori dallo stadio di Wembley, da dove la torcia ha iniziato il suo giro per la capitale britannica, imbiancata da una nevicata fuori stagione. Un dimostrante ha cercato di impadronirsi della torcia e di spegnerla con un estintore durante il suo passaggio per le strade a bordo di un tipico bus londinese a due piani. Altri tafferugli nella zona di Trafalgar Square. Almeno 30 persone sono state arrestate. Malgrado l’imponente dispositivo di sicurezza, centinaia di militanti pro-Tibet con cartelli e bandiere hanno atteso il passaggio della fiaccola lungo il percorso. L’ambasciatore cinese, la signora Fu Ying, che doveva portarla per un breve tratto accanto al British Museum, ha fatto da tedoforo a Chinatown, dove c’erano minori rischi di incontrare contestatori.

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Liechtenstein, la lista dei 400 finisce in procura

La Guardia di finanza hanno acquisito, nell’ambito della cooperazione internazionale prevista dai Paesi che aderiscono all’Ocse, i documenti della cosiddetta «black list» dei contribuenti che avrebbero i conti sulle banche del Liechtenstein e in particolare sulla Lgt. La lista conterebbe circa 400 nominativi alcuni dei quali, però, indicati solo con codici e con altre sigle. In questa prima fase si verificherà l’effettiva rispondenza tra le generalità indicate e il contribuente. I militari hanno inviato l’elenco alla procura di Roma che ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulle imposte eventualmente evase sui redditi. In particolare si lavorerà sul «valore aggiunto» e sulla «omessadichiarazione» dei redditi. E noi, comuni contribuenti mortali aspettiamo di conoscere i Pierini delle tasse presi con le mani nel vaso della marmellata. ∞

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Berlusconi, dove è la Brambilla?

Berlusconi con Brambilla Silvio Berlusconi ha presentato il programma del Popolo della libertà nell’auditorium di via della Conciliazione. Ha fatto aspettare tutti mezz’ora, compreso Gianfranco Fini che non è apparso entusiasta dell’attesa. In platea c’era tutti proprio tutti ad ascoltare il favorito alla prossima carica di premier. Con un’unica eccezione: Michela Brambilla. La “rossa” dei Circoli della Libertà – si mormora – fa l’offesa perché è rimasta con soli tre seggi. Qualcuno dentro il partito tira un sospiro di sollievo. ∞

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Berlusconi, il programma “nucleare” del Pdl

Berlusconi ha presentato il suo programma elettorale circondato dai “suoi” ragazzi

Il Cavalier Silvio Berlusconi ha presentato il programma elettorale del Pdl.

Energia. Subito le centrali nucleari, recita uno dei punti. Mah…

Fisco. Via l’Ici, portare la pressione fiscale al di sotto del 40 per cento (adesso è al 44). Si può fare di più…

Giovani. Aiuti per la casa per i giovani. Magari…

Famiglie. Bonus per i figli e scuola per tutti. Il problema è arrivare a fine mese…

Stato. Liberalizzazione dei servizi sociali, più sicurezza. Parliamo anche di gestione della cosa pubblica…

Economia. Aumentare il potere di acquisto dei salari, rilanciare l’economia, “coccolare gli imprenditori”. E “vero” libero mercato…

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