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Materazzi, ma cosa hai fatto…

Da interista ho lasciato oggi un post sul blog di Marco Materazzi. Questo è il testo: “Non ho parole per quello che hai fatto. Il cervello non è un opzional…”. Mi sono trattenuto, ma oggi l’avrei strozzato e preso a calci. E non solo lui… ∞

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Itas Volley, l’ultimo punto e poi è scudetto!

Ecco alcuni video sul trionfo dell’Itas Volley nel campionato di Serie A Maschile. Per Trento il primo scudetto e una vittoria storica.

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Berlusconi e un governo molto azzurro

Il quarto governo Berlusconi è targato Forza Italia. Il partito del premier Berlusconi porta a casa otto incarichi tra i ministri con portafoglio mentre gli altri quattro sono distribuiti tra An e Lega. E gli azzurri si assicurano anche quattro dei nove ministri senza portafoglio: i restanti vanno due alla Lega, due per An e uno per Gianfranco Rotondi (Dc). La composizione dell’esecutivo fa capire come il Centrodestra (ovvero Berlusconi) ha letto la vittoria elettorale, proclamando i vincitori (Forza Italia, seguita da An).

La squadra di governo su cui l’Italia conta di ricominciare la legislatura è dunque la seguente: Franco Frattini (Fi) agli Esteri, Roberto Maroni (Lega Nord) all’Interno, Angelino Alfano (Fi) alla Giustizia; Ignazio La Russa (An) alla Difesa; Giulio Tremonti (Fi) all’Economia; Claudio Scajola (Fi) allo Sviluppo economico; Luca Zaia (Lega) alle Politiche agricole, Stefania Prestigiacomo (Fi) all’Ambiente, Altero Matteoli (An) all’Infrastrutture; Maurizio Sacconi (Fi) al Welfare, Maria Stella Gelmini (Fi) alla Pubblica Istruzione, Sandro Bondi (Fi) ai Beni Culturali.

I 9 ministri senza portafoglio, che accontenta gli esclusi e bilancia gli equilibri interni, si apre con Umberto Bossi (Lega) alle Riforme; Raffaele Fitto (Fi) ai Rapporti con le Regioni e Elio Vito (Fi), che perde la Giustizia ma va ai Rapporti con il Parlamento, Andrea Ronchi (An) alle Politiche europee; Renato Brunetta (Fi) alla Pubblica amministrazione e Innovazione; Roberto Calderoli (Lega) alla Semplificazione; Giorgia Meloni (An) alle Politiche giovanili; Mara Carfagna (Fi) alle Pari Opportunità; Gianfranco Rotondi (Dc), che strappa il ministero dell’Attuazione del programma.

La lista degli esclusi eccellenti comprende con Michela Brambilla (bruciata dalla Prestigiacomo ma che sarà, come ha assicurato Berlusconi il viceministro della Sanità), Lucio Stanca (sorpassato da Brunetta) e Adriana Poli Bortone che doveva andare alla Politiche comunitarie.

Buon lavoro al Governo, più giovane del precedente e forte di una maggioranza vera. ∞

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Volley, Itas Trento è campione d’Italia

Il sogno è relatà: l’Itas Volley è campione d’Italia. Nella terza e decisiva gara, la squadra di Trento ha battuto 3 a 0 il Piacenza: questi i risultati, 29-27, 25-16 e 25-19. Trento chiude con il titolo tricolore una stagione storica.

I precedenti due scontri per il titolo si erano chiusi in parità, una vittoria a testa, in virtù del 3-0 (25-21, 26-24, 25-15) per Trento in gara 1 di giovedì scorso e del 3-2 (25-21, 25-23, 25-23, 18-25, 22-25, 16-14) in favore di Piacenza nel corso della seconda sfida giocata domenica sera.

Per entrambe le squadra si trattava della prima finale: ha vinto la squadra migliore che ha condotto nelle posizioni di testa buona parte del campionato.

Il merito di questo risultato va al presidente Diego Mosna che in questi anni ha saputo creare un ambiente e una squadra vincenti. Ed ecco che Trento città senza calcio e lontana dal grande business dello sport, arriva sul gradino più alto in uno sport vero, con un pubblico di appassionati (è dell’Itas Trento il record di spettatori con oltre 3 mila paganti a partita) mai violenti. E questa, forse, è la vittoria più bella. ∞

Questa la squadra campione d’Italia:

1 Kaziyski Matey (BUL)
2 Segnalini Andrea (ITA)
3 Birarelli Emanuele (ITA)
5 Jeroncic Gregor (ITA)
7 Della Lunga Dore (ITA)
8 Bednaruk Jakub (POL)
9 Grbic Nikola (SRB)
10 Stoyanov Vasil Michkov (BUL)
11 Nikolov Vladimir (BUL)
12 Mlyakov Smilen (BUL)
13 Winiarski Michal (POL)
16 Bari Andrea (ITA)
18 Piscopo Cosimo Marco (ITA)

Presidente Mosna Diego
Allenatore Stoytchev Radostin
2° Allenatore Busato Sergio
Prep. Atletico Grigoletto Davide
General Manager Cormio Giuseppe
Team Manager Michieletto Riccardo
Fisioterapista Di Vetta Massimo
Medico Sociale Bertoluzza Mauro

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Il Tibet non è un problema interno

Hu Jintao, il primo ministro cinese, ribadisce che “il Tibet è un problema interno” e che i disordini sono stati organizzati dalla “cricca” del Dalai Lama. Si sbagli, il Tibet è un problema di diritti umani e civili, una questione politica e quindi riguarda tutti. La posizione cinese mi fa orrore. Mi auguro che la comunità internazionale continui a fare pressioni sul governo cinese, soprattutto in vista delle Olimpiadi 2008, su cui grava l’ipotesi di un boicottaggio della cerimonia di apertura. ∞

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Pechino 2008, la fiaccola si spegne a Parigi

Dopo le manifestazioni e gli scontri di ieri a Londra, la fiaccola olimpica è sbarcata ieri a Parigi: la protesta di attivisti per il Tibet e di Reporter senza frontiera hanno più volte bloccato il percorso, costretto gli organizzatori a stravolgere il programma e a fermare la sfilata prima del termine. Una necessità, oltre che una scelta, considerato che il sindaco Bernard Delanoe ha deciso di cancellare ogni cerimonia in onore della fiaccola cinese.

Le bandiere con i cinque cerchi olimpici trasformati in manette, simbolo della protesta attivata da Reporter senza frontiere, ha accompagnato con clamorose apparizioni il passaggio della torcia, sventolando sulla Torre Eiffel, sugli Champs Elysée, sul municipio di Parigi.

Il flop di una marcia trionfale ipotizzata (uno spot pro China lunga oltre 100 mila chilometri, tanto durerà la corsa ad ostacoli della fiaccola) è evidente nei numeri: ciascun tedoforo di turno era protetto a Parigi da un cordone ambulante lungo 200 metri e composto da 65 poliziotti in moto, 100 sui roller e altrettanti vigili del fuoco corridori.

Dopo Parigi, la fiaccola lascerà l’Europa per gli Stati Uniti: San Francisco, mercoledì, e Buenos Aires, venerdì. Nella città californiana, dove vive la terza comunità cinese del Nordamerica, le proteste sono già iniziate: oggi tre attivisti hanno scalato il Golden Gate (le immagini) e hanno appeso ai cavi di sostegno una bandiera del Tibet e due striscioni con su scritto: “One World, One Dream, Free Tibet” (un mondo, un sogno, Tibet libero).

La Cina ha condannato oggi le “vili azioni” dei manifestanti filotibetani di Londra. Da Repubblica.it: Per la prima volta il tg della notte della tv cinese ha brevemente accennato agli incidenti che hanno disturbato il passaggio della fiaccola olimpica, ieri a Londra e oggi a Parigi, nell’edizione delle 22 locali (le 16 italiane) del notiziario della principale rete della tv centrale, Cctv1. In precedenza, l’emittente ha mostrato immagini del passaggio della fiamma a Parigi, con una forte presenza di poliziotti e con l’inviato della Cctv che si rallegrava per “la calorosa accoglienza degli abitanti di Parigi, dei cinesi d’oltremare e degli studenti cinesi”.

Povera democrazia, povera informazione, povera China. ∞

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Rivolta in Tibet, una foto compromettente…

Scoop o falso buono per la contropropaganda? Ho ricevuto la foto da una newsletter di amici a cui sono iscritto, ma non sono riuscito a verificarne la fonte. Ve la propongo così come mi è stata recapitata. Questo il testo in francese della email:

“Une photo compromettante.
dimanche 30 mars 2008 par Jean-Paul Ribes.
Un commencement de preuve de l’implication de provocateurs chinois lors des émeutes de Lhassa le 14 mars dernier. Sur cette photo, prise par des observateurs britanniques, on voit nettement des militaires chinois recevoir de leurs officiers des  tenues de moines. Nous avions déjà formulé l”hypothèse de la participation de faux moines dans le déclenchement des actes de violence à Lhassa. Plusieurs témoignages nous étaient parvenus dans ce sens. Cette fois, les faits semblent avérés. Ils condamnent à la fois l” attitude des autorités chinoises et la propagande mensongère et haineuse qui a été développée et qui l’est toujours par ces mêmes autorités.Faites largement circuler ces documents. Source de la photo : agence gouvernementale des communications britanniques, reprise sur Phayul”.

Se vera, la foto dimostrerebbe come a Lhasa, capitale del Tibet una parte dei disordini dello scorso marzo non siano stati provocati dai monaci tibetani bensì da agenti provocatori dell’esercito cinese.

Giudicate voi. ∞

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Free Tibet

Questo blog aderisce alla campagna internazionale contro la repressione cinese in Tibet, tollerata dalla comunità internazionale. La scelta di assegnare le Olimpiadi 2008 alla Cina è stata un errore perché questo paese non rispetta i diritti umani e la libertà politica.

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Pechino 2008, spegnete quella torcia

Nessun politico, nessun rappresentante ufficiale e, forse, nessun sportivo, dovrebbe partecipare alle prossime Olimpiadi di Pechino 2008.

Il Tibet è uno stato sovrano, invaso nel 1949/1950 dalla Cina che da allora ha praticato una sistematica pulizia etnica, favorendo scientemente l’insediamento di centinaia di migliaia di cinesi così da rendere di fatto impossibile una successiva separazione di questo territorio. La Cina ha praticato in questi decenni una sistematica repressione politica, cultura e militare contro una popolazione pacifica: un atto di fatto tollerato dalla comunità internazionale a causa della chiusura di quei territori (ieri) e degli interessi economici (oggi).

Assegnare le Olimpiadi ad un paese che non rispetta i diritti umani è stato un errore, dettato da meri interessi politici ed economici.

Non stupisce che la protesta contro la repressione cinese in Tibet accadano in occasioni importanti, qual è stata ieri a Londra, la tappa del viaggio della fiaccola olimpica. Scontri tra polizia e un piccolo gruppo di manifestanti sono scoppiati fuori dallo stadio di Wembley, da dove la torcia ha iniziato il suo giro per la capitale britannica, imbiancata da una nevicata fuori stagione. Un dimostrante ha cercato di impadronirsi della torcia e di spegnerla con un estintore durante il suo passaggio per le strade a bordo di un tipico bus londinese a due piani. Altri tafferugli nella zona di Trafalgar Square. Almeno 30 persone sono state arrestate. Malgrado l’imponente dispositivo di sicurezza, centinaia di militanti pro-Tibet con cartelli e bandiere hanno atteso il passaggio della fiaccola lungo il percorso. L’ambasciatore cinese, la signora Fu Ying, che doveva portarla per un breve tratto accanto al British Museum, ha fatto da tedoforo a Chinatown, dove c’erano minori rischi di incontrare contestatori.

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Ultrà e calcio, 20 arresti a Roma

Gli scontri dopo la morte di Sandri, tifoso laziale A leggere le accuse – associazione per delinquere, devastazione, lesioni, porto di oggetti atti ad offendere – tutto sembrano fuorché tifosi. Eppure, loro, tali si definiscono. A Roma oggi sono finiti in galera 20 ultrà di estrema destra (alcuni vicini a Forza Nuova), in prevalenza laziali, accusati di diversi episodi di violenza politica avvenuti nella capitale. A cominciare dagli scontri dell’11 novembre scorso dopo l’uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri, per cui è scattata anche l’aggravante del terrorismo; alla rissa provocata a Villa Ada, nel corso di un concerto del gruppo di sinistra della Banda Bassotti, quando una ventina di persone a volto coperto ed armati di bastone fecero irruzione durante l’esibizione ferendo due persone. Spedizioni punitive contro tifoserie ostili, aggressioni di extracomunitari, l’attacco ad un centro rom, la progettata partecipazione agli incidenti campani per l’emergenza rifiuti, le irruzioni nei centri sociali frequentati da giovani di sinistra.

La maggior parte degli arrestati sono pregiudicati e gran parte di loro avevano già subito il Daspo, il provvedimento che vieta l’ingresso negli stadi. La speranza è che a questi gli stadi siano vietati per sempre e che paghino i danni causati durante i disordini. Il calcio è sport, la violenza è un’altra cosa. Così pure la memoria di un ragazzo morto in autostrada. ∞

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Pato, i veri fenomeni sono i commentatori

Pato, esordio ispirato a San Siro Il Milan ha davvero la miglior copertura mediatica rispetto alle altre squadre italiane. Inter compresa. Non c’è partita. Per un anno ha tenuto sottotraccia il caso Ronaldo: contratto miliardario, un solo gol all’attivo e pochi scampoli di partita, ritagliati ad infortuni in serie. Fosse successo in un’altra squadra sarebbe scoppiato in finimondo.

Questo ieri, mentre oggi si coccola Pato, calciatore brasiliano di 18 anni, prelevato grazie ad oltre 20 milioni di euro, che ieri ha fatto il suo esordio – con goal a San Siro. Tutti già parlano di fenomeno. se non avesse segnato il suo voto non avrebbe raggiunto il 7, ma la palla l’ha messa dentro e anche grazie ad un bel goal. Gli elogi però si sprecano. Su tutti si distingue l’allenatore della Juve, Ranieri, che lo ha definito un “extraterrestre”. Al ragazzo auguriamo la miglior carriera possibile, ai commentatori di scendere dall’Ottovolante su cui sono saliti e mai più ridiscesi. Troppe stalle, troppe stelle. Suvvia. ∞

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Dakar annullata, vince la paura

Parigi Dakar La Parigi – Dakar è stata annullata. Da tempo le autorità avevano ricevuto segnalazioni su possibili attentati lungo il percorso e così gli organizzatori hanno preferito (giustamente) non rischiare. Dopo i viaggi e l’incontro con altre culture, ora le tensioni internazionali entrano pesantemente anche nello sport. Si può essere più o meno d’accordo con lo spirito della Dakar – chi scrive lo è solo in parte – ma nessuno può negare che lo scontro tra civiltà e religioni ha reso meno bello e vivibile questo nostro mondo. E le responsabilità non sono solo di qualche fanatico. Anzi. ∞

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I fatti del 2007: la cronologia dei personaggi ed eventi

I funerali di Benazir Bhutto in Pakistan

L’agenzia Ansa propone la cronologia dei principali eventi e personaggi che hanno segnato il 2007, divisa tra Italia, mondo e sport. ∞

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Valentino fa pace con il fisco, noi no

A Natale siamo tutti più buoni e quindi è il periodo migliore per fare la pace. Devono pensarla a questo modo anche Valentino Rossi e il Fisco italiano che proprio in queste ore stanno trovando un accordo: il pilota di moto pagherà 15 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate e sanerà qualsiasi contenzioso con il fisco che da lui reclamava la bellezza di 59 milioni di reddito mai dichiarato negli ultimi due anni, 2005 e 2006.
Rossi potrà così tornare a vivere a Tavullia, lasciando Londra (io ci penserei in ogni caso…) e ripartire verso una nuova immagine con nuovi manager.
L’uomo chiave della trattativa è Victor Uckmar, uno dei più importanti fiscalisti italiani, al quale si è rivolto lo storico commercialista del pilota, Arnaldo Cappellini. Uckmar, uomo di Governo con ottimi contatti romani ed in particolare con il sottosegretario Vincenzo Visco.
L’Italia resta uno strano paese. Ha messo Rossi sulla graticola dopo che l’Agenzia delle Entrate aveva starnazzato di volere da lui 112 milioni di euro: alla luce di quanto sta succedendo o questi sono degli emeriti cretini che si accontentano di un decimo del dovuto o sono viaggiamo in un paese a velocità e corsie diverse. Come è possibile che il Fisco chiuda un contenzioso accontentandosi di incassare meno di quanto l’evasore non ha pagato in condizioni normali?Prendiamo ad esempio Valentino Rossi: se il suo reddito prodotto in Italia e mai dichiarato ammonta a 59 milioni, conti alla mano lui avrebbe dovuto versare in tasse almeno 30 milioni di euro.
Perché il fisco si accontenta della metà?
Rossi mi è simpatico, più di Pavarotti e Giancarlo Fisichella – altri due che hanno scelto lo stesso sentiero fiscale – e non giudico la sua posizione meno imbarazzante di quanti hanno scelto da tempo l’autostrada dei paradisi fiscali. Ad incominciare da tutti, ma proprio tutti, gli imprenditori e industriali italiani, campioni di calcio o attori, uomini di Governo (vogliamo parlare di Berlusconi?), piloti e manager (di Briatore cosa diciamo?) e compagnia cantante.
La storia di Rossi porta a concludere che non siamo un Paese serio ed equo: solo se sei ricco – tanto da permetterti di pagare qualche milione di euro per uno come Uckmar – puoi permetterti di pagare meno della metà delle tasse dovute allo Stato. Iva ed Irap escluse. Con buona pace di quelli come noi che al Fisco versiamo fino al 60 per cento dei nostri guadagni e che se sgarriamo le multe le paghiamo per davvero, fino all’ultimo cent: Irpeg, Iva e Irap incluse.
Buon Natale, Valentino. Per il 2008 almeno facci sognare su due ruote. ∞

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Adriano, l’Imperatore bamboccione dell’Inter

Adriano, campione a San Paolo. Forse

 Adriano giocherà in Brasile fino a giugno. La notizia rimbalza dal Brasile dove il campione smarrito si è rifugiato dopo la crisi personale e sportiva all’Inter. “Sono molto contento di questo accordo” ha commentato Adriano, 25 anni,  il suo trasferimento in prestito dall’Inter al San Paolo fino al prossimo 30 giugno, che ha aggiunto: “Fin dal primo giorno che sono arrivato qui sono stato trattato molto bene, sarebbe un onore vincere qualche titolo con questo club. Voglio lavorare duramente per riuscirci e anche per tornare in Nazionale”.

Una domanda, da interista che ho comprato anche la tua maglietta quando giocava a Parma e poi, naturalmente, quella neroazzurra, chiamo mio figlio (e me ne vergogno un po’) l’Imperatore: “All’inter non sei stato trattato bene? Cosa pretendi? Un ingaggio più alto o una free-card per il frigobar della Pinetina?”.
A me verrebbe da rispondere proprio come lui: anche noi siamo felici. Ma vaffaà… tu e il tuo onore. Bamboccione.

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