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Il conto della crisi lo pagano i giovani

Segnalo questo articolo apparso sull’edizione online del Corsera. La crisi economica la pagano soprattutto i giovani. L’Italia è un paese vecchio che non guarda al futuro.

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Alitalia, il fallimento

Quando gli aerei Alitalia volavano

Apprendo ora dall’Ansa che Cai ha ritirato l’offerta per Alitalia. Quindi nessun Airone nascerà dalle ceneri della vecchia compagnia aerea italiana. Non nutro particolare apprensione per una società che nel tempo è stato (mal)governata dalla politica e dai suoi faccendieri, camuffati da manager, che negli anni ha assunto gran parte del personale grazie alle raccomandazioni, che ha elargito denari grazie a contratti fuori mercato e privilegi, che ha uno dei peggiori servizi aerei del pianeta. Per una volta vinca il mercato: tutti a casa. L’Italia non deve più mantenere carrozzoni. Sparisca tutto e chi ha le gambe (o le ali) per rinascere, riprenda il volo e la via del cielo. ∞

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Mutui, ecco come sostituire il contratto

Uno sportello di banca Negli scorsi mesi è stato scritto e discusso su questo blog del rischio di un aumento di tassi di interesse e dei costi dei mutui. Da più parti si prevede un 2008 molto difficile per i risparmiatori e i piccoli investitori che hanno sottoscritto impegni finanziari a condizioni non più favorevoli o sostenibili. La legge – grazie al Governo Prodi – prevede ora di scambiare un mutuo ma le banche non facilitano certo l’operazione e, nonostante questo, nel 2007 la quota di mercato dei mutui di sostituzione è triplicata.

Il Sole 24 Ore propone un servizio ragionato sulle nuove opportunità e pubblica la lista di tutte le banche che offrono contratti di scambio, con le caratteristiche, i costi e i requisiti per poter accedere , con una scheda che illustra le differenze tra surroga e sostituzione anche alla prova del Fisco: “Occorre sempre ricordare che il trasloco serve se il tasso pagato cala almeno dello 0,3-0,4%. Ecco alcuni esempi di test allo sportello, con le risposte delle banche alla domanda sull’offerta di prodotti di scambio. Tuttavia il percorso di chi sceglie di uscire da un vecchio contratto troppo costoso è ancora irto di ostacoli . Intanto le banche sono al bivio tra la concorrenza e il tentativo di recuperare redditività con nuovi balzelli, come spiega il fondo di Marco Liera“. ∞

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Borse in calo, sotto il peso della crisi bancaria, petrolio e guerre

Borse in tensione    Se i tassi dei mutui sulla prima casa continuano a salire, sono le borse ad imboccare il trend inverso e a scendere repentinamente. Questa volta sono gli operatori a dirsi tutt’altro che ottimisti: il grande movimento al rialzo che durava ormai da circa quattro anni, si va esaurendo ma probabilmente il peggio – come osserva deve ancora venire, e arriverà nei prossimi mesi.

Ad aprire le danze, come sempre, sono i conti delle grandi banche e finanziare americane, segnati da forti perdite. Gli stesso operatori sono preoccupati anche dalla stabilità strutturale delle banche americane. Il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, hanno annunciato che la crescita dell’economia americana sarà più bassa di quanto stimato in precedenza.

Sulla crisi delle borse pesano i crack americani nel settore immobiliare e il continuo rincaro delle materie prime, sotto la spina di paesi quali Brasile, Russia, India, Cina. Il sistema bancario degli Stati Uniti è in seria difficoltà, non solo per le perdite sui mutui sub-prime: la scarsa liquidità delle banche non permetterà a lungo di prestare denaro a imprenditori o debitori che domani potrebbero dichiarare fallimento.

Gli altri due fattori di instabilità delle borse di tutto il mondo sono il costo del petrolio, ormai prossimo alla soglia dei 100 dollari al barile (contro i 50 di qualche anno fa, e il deprezzamento del dollaro. Il dollaro scenderà ancora per la semplice ragione che la Federal Reserve dovrà tenere bassi i tassi d’interesse per sostenere la crescita Usa a discapito delle imprese europee che così vedono salire i prezzi dei loro prodotti. Per quanto riguarda il caro-petrolio, pesano una serie di circostanze internazionali, di fronte alle quali rimane davvero ostico pensare ad una soluzione a breve termin. All’instabilità concorrere la domanda elevata da parte dei paesi in sviluppo (Cina, India, Asia e brasile), oltre alle tensioni interne ad alcuni paesi produttori (Afghanistan, Iran ed Iraq) con il possibile rischio di una diminuzione della produzione da parte di alcuni paesi e la speculazione. Lo scenario è davvero cupo e non lascia spazio all’ottimismo. ∞

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Le borse in calo sotto il peso dei mutui casa

Borsa di New York Giornata da dimenticare per le borse europee, che in un sol giorno bruciano 120 miliardi. Le cattive notizie, che determinano l’ondata di vendite, arrivano dai timori per un’inflazione in ascesa a causa del prezzo del petrolio (oggi a 96 dollari per barile ma destinato a superare la soglia psicologica dei 100)  ma soprattutto il tracollo dei titoli bancari sotto l’effetto della crisi dei mutui subprime americani. Credit Suisse, UBS e Citigroup i gruppi bancari nell’occhio del ciclone. Il rovescio di oggi è la conferma che la crisi dei mutui subprime americani non riguarda solo il mercato statunitense ma che i contraccolpi sono destinati a farsi sentire pesantemente in Europa, con la prospettiva concreta di un nuovo innalzamento del costo del denaro. Le banche sono in crisi a causa della poca liquidità che impedisce loro di muoversi sui mercati al meglio e questo a causa dell’impossibilità di recuperare i soldi prestati al mercato americano.
I numeri del crollo delle borse. Il bilancio finale vede il Milano perdere l’1,71% , mentre Parigi chiude a -2%, Francoforte -1,73%, Londra -1,88%, Zurigo -1,42%. %. A Piazza Affari in forte calo Unicredit, che lascia sul terreno quasi il 5%, ma la maglia nera delle blue chip spetta a fastweb che cede oltre il 5% che in poco più di una settimana é scivolato da oltre 40 euro a poco sotto i 31. Banco Popolare cede il 2,65%, Ubi Banca -2,35%, Mps -2,10%, Intesa Sanpaolo -1,80%. Tornando sui mercati internazionali, lo scivolone di Citigroup avviene nel giorno in cui sull’altro lato dell’Atlantico Credit Suisse ha annunciato svalutazioni di 1,8 miliardi di dollari legati alla crisi dei mutui subprime, mentre Merrill Lynch ha previsto ulteriori svalutazioni per 8 miliardi di dollari legate sempre alla crisi dei mutui. Perdono terreno anche altri titoli finanziari: Jp Morgan che cede il 4,21%, Goldman Sachs il 2% e Merrill Lynch l’1,51%.
Pignoramenti in aumento. La crisi dei mutui subprime attraversa ancora gli Stati Uniti, dove si registra un aumento dei pignoramenti immobiliari, che nel terzo trimestre sono addirittura raddoppiati rispetto al 2006, superando quota 600.000 (635.159). In termini concreti, almeno una famiglia su 196 non riesce più a sostenere la rata del mutuo e perde la casa. In 45 dei 50 Stati americani si è avuto un aumento dei pignoramenti e nel Nevada con un caso ogni 61 proprietari di una abitazione. L’aumento dei pignoramenti mette sul mercato un numero altissimo di case sul mercato con il conseguente calo dei prezzi. E questo per le banche significa perdere doppiamente: non riuscire a recuperare i soldi prestati ai risparmiatori e incassare ancora meno dalla vendite forzate.
“Tempi lunghi”. Data la gravità della situazione è arrivato l’intervento della Federal Reserve, la banca centrale americana che ha immesso sui mercati liquidità per 41 miliardi di dollari, una cifra altra le più ingenti dallo scorso agosto, quando scoppiò  la crisi dei mutui. La Fed continua a considerare «fragili» le condizioni del mercato finanziario, tanto che il presidente della Fed, Ben Bernanke, ha previsto tempi abbastanza lunghi per un ritorno alla normalità.

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Centrosinistra, prove di sfascio

Prodi, panettone a rischio Registro solo dei fatti. L’Unione ha presentato contro la Finanziaria più emendamenti dell’opposizione.  Il ministro Mastella, ora indagato, annuncia per la 23 volta il ricorso alle urne e ripete per la 14 volta che la maggioranza non c’è più. La sinistra radicale scende in piazza contro il modello attuale di welfare e contro il precariato, materie di cui si sta occupando il Governo in questi mesi: “Non è una manifestazione contro Prodi ma i ministri stiano a casa”, chiosano senza convinzione gli organizzatori. Berlusconi offre un posto garantito a transfughi e insoddisfatti del Pd, silura la sua delfina di Bolzano che tanto dispiaceva alla Svp, nella speranza che i voti del drappello di schuetzen sposti la conta in suo favore al senato. Fisichella dichiara di ritenersi libero dal patto con il Centrosinistra. Dini dice che deciderà la Finanziaria di volta in volta. Veltroni, neosegretario Pd telefona a Prodi per garantire sostegno al Governo e scongiurare l’emorragia… Secondo me, quest’anno non mangiamo il panettone. ∞

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Mutui casa, in salita per tutto il 2008

tassi-andamento.jpeg La previsione era facile, nonostante le smentite e le rassicurazioni delle istituzioni finanziarie e bancarie. Il costo del denaro rimarrà a livelli molto alti anche per il 2008. Dopo la bolla dei mutui subprime e le turbolenza dei mercati, il sistema bancario non si fida a prestare soldi a tassi convenienti, con la conseguenza che il costo del denaro cresce. La Banca centrale europea, nella sua riunione di domani, con ogni probabilità confermerà il costo del denaro al 4%. I mercati sono attraversati da una forte tensione a causa delle perdite e crisi di liquidità patite dalla banche europee che avevano prestato denaro ai colleghi americani impegnati a finanziare mutui subprime difficili da incassare. Non a caso è di oggi la notizia che il fixing dell’Euribor a tre mesi (il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in euro tra le banche) ha toccato martedì il 4,80%, il livello massimo dal 7 maggio del 2001. La conseguenza diretta per i risparmiatori e investitori sarà l’aumento del costo dei mutui a tasso variabile indicizzati a questo parametro, ma anche ritocchi al rialzo su quelli a tasso fisso. Gicoando di anticipo, Banca Intesa ha annunciato già martedì la correzione al rialzo (+0,35-0,40%) dei tassi fissi per i mutui alla clientela stipulati a partire da ottobre. Il momento di tensione è destinato a durare, secondo l’amministratore delegato di Credit Suisse Group, Brady Dougan, per almeno altri 18 mesi. Al danno si aggiunge la beffa: secondo il Crif (società che gestisce il principale sistema di informazioni creditizie operante in Italia) in Italia il mercato dei mutui sia strutturalmente solido e i tassi di insolvenza mostrino una sostanziale stabilità negli ultimi sei anni. Come dire, interpretando il pensiero delle banche: a differenza degli americani, i clienti italiani non danno problemi, ma intanto è meglio premunirci alzando il tasso dei mutui. Un po’ di fieno in cascina non fa mai male.

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Northern Rock, le azioni volano…

northern-rock-panic.jpeg La Borsa è davvero strana, almeno agli occhi del piccolo azionista. Non certo per operatori ed addetti ai lavori. Prendiamo ad esempio Northern Rock, la banca inglese che ha rischiato di essere travolta dallo tsunami della crisi dei mutui subprime americani. In crisi di liquidità, a causa dei prestiti speculativi concessi al sistema bancario e finanziario americano, Northern Rock si è vista migliaia di piccoli risparmiatori bussare alle porte delle filiali per ritirare i propri risparmi. Il crollo del titolo ha portato all’intervento della banca centrale inglese. Attualmente il controllo della Northern Rock è nelle mani del Tesoro, dopo che la Bank of England è intervenuta, versando in prestito circa 8 miliardi di sterline. Oggi la borsa di Londra ha segnato un improvviso cambio di tendenza: è bastato che il Financial Times segnalasse l’indiscrezione secondo cui il gruppo di private equity, Jc Flowers, avrebbe pronti circa 15 miliardi di sterline per la scalata alla banca, e le azioni Northern Rock hanno registrato un’impennata (+ 9%). Basta un acquirente per cancellare i dubbi sul valore della banca? E chi ci ha guadagnato? I piccoli risparmiatori, che nelle scorse settimane hanno visto dimezzarsi il valore delle azioni? Oppure gli operatori finanziari, probabilmente informati da tempo dell’operazione in corso? Ai lettori la risposta.

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Mutui casa, attenzione alle trappole

cantiere-edile.jpeg L‘articolo del Sole 24 Ore spiega alcuni accorgimenti per evitare ai risparmiatori di cadere in finanziamenti capestro.

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Mutui casa, previsioni nere

ben-bernanke.jpeg Negli scorsi giorni avevo scritto su questo blog che la decisione della Federal Reserve di tagliare il costo del denaro, voluta per rilanciare le borse (con il denaro a minor costo, gli investimenti crescono), in realtà mascherava la prondità della crisi del mercato immobiliare americano, travolto dal collasso dagli Arm (i mutui a tasso variabile sugli acquisti delle prime case). Oggi, la conferma arriva dal presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke (nella foto), ovvero colui che ha deciso la misura a favore delle borse. Bernanke, sentito in audizione al Congresso Usa, ha dichiarato: “Le conseguenze della crisi dei mutui, in termini di perdite sui mercati finanziari mondiali, hanno superato anche le nostre previsioni più pessimistiche”. Bernanke ha aggiunto una previsione ancor più negativa: “Le insolvenze sui mutui sono destinate a crescere ancora”. Tradotto, significa che altri americani non riusciranno a pagare più a pagare il mutuo sulla prima abitazione e perderanno, con ogni probabilità, la casa. Cosa sta quindi avvenendo sui mercati internazionali? Dopo la crisi del mercato finanziario americano e i contraccolpi europei (il caso Northern Rock in Gran Bretagna), i risparmiatori non intendono più investire in operazioni meno trasparenti (e più redditizie). Ma se il “parco buoi” non immette benzina nel motore del mercato, le banche e gli operatori finanziari vanno in sofferenza. Insomma, chi ha mutui immobiliari a tasso variabile è destinato a vivere pericolosamente nei prossimi mesi. Anche in Italia.

Scheda: i Fed Funds, il tasso di sconto tra banche.

(ANSA) – ROMA, 17 AGO – Il tasso di sconto, tagliato oggi dalla Federal Reserve per attenuare il divario fra questo parametro ed i Fed Funds, rappresenta in sostanza il saggio al quale la banca centrale Usa concede prestiti al sistema bancario. Questo tasso, fino a poco tempo fa, aveva peraltro un’importanza più che altro simbolica, in quanto il riferimento era costituito appunto dai Fed Funds, vale a dire il tasso interbancario sul brevissimo termine. Il tasso di sconto ha però finito gradualmente con l’assumere un’importanza crescente, in quanto disciplina il saggio cui si applicano i prestiti di emergenza concessi dalla banca centrale al sistema bancario.
La decisione odierna di intervenire su questo tasso e non sui Fed Funds sembra quindi legata alle attuali condizioni di criticità dei mercati finanziari che evidenziano la necessità di finanziamento straordinario dall’istituto centrale alle banche.
(ANSA).

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Cara dolce casa

casa.jpg L‘onda lunga, partita dagli Stati Uniti ad agosto, è arrivata in Europa, passando per la Germania, la Gran Bretagna e l’Italia. Lo scossone dato dagli Arm (i mutui a tasso variabile sugli acquisti delle prime case) all’economia negli Usa ha provocato l’effetto domino: banche americane ed europee in crisi di liquidità (Northern Rock), piccoli risparmiatori in allarme e febrillazione nel mondo finanziario. Ieri la Federal Reserve ha tagliato il costo del denaro: i tassi sui Fed Funds (i prestiti tra banche a breve termine) è passato dal 5,25 al 5 per cento e il tasso di sconto è sceso al 5,25 . La decisione, presa per rilanciare le borse, fa capire in realtà quanto sia profonda la crisi del mercato immobiliare americano. Un esempio: ad agosto i pignoramenti per le case americane è cresciuto del 115 per cento rispetto allo stesso periodo 2006. Circa 245 mila famiglie americane hanno perso la casa, andata all’asta o passata di proprietà ad una banca. E in Italia? La notizia è che i mutui casa stanno crescendo anche da noi: il nostro mutuo ci costa oggi il 5,62 di interessi contro il 3,25 per cento dell’ottobre 2005. In soldoni, su un mutuo di 100 mila euro noi paghiamo oggi 600 euro di interessi in più rispetto allo scorso anno. Alla fine, il conto qualcuno deve pur pagarlo…

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