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Arriva la nostra rivincita

Ho sempre pensato che internet non fosse e non dovesse essere solo ad appannaggio dei digital native. Saranno loro a guidare la rete (e lo stanno già facendo) ma la capacità di di inclusione sarà strategica per la diffusione completa della rete e dei suoi servizi.

E lo dico perché tra qualche anno, quelli della mia età, saranno considerati a tutti gli effetti degli anziani. Anziani per il lavoro ma non per la pensione che non vedremo mai.

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Il conto della crisi lo pagano i giovani

Segnalo questo articolo apparso sull’edizione online del Corsera. La crisi economica la pagano soprattutto i giovani. L’Italia è un paese vecchio che non guarda al futuro.

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Il “soprasso” di Bernabè ai danni dei blogger

La sala ascolta l'ad Bernabè a Riva del Garda

La sala di Riva del Garda ascolta l'ad Bernabè in collegamento da Rovereto: occasione persa

“Lasciatemelo dire: la scalata a Telecom Italia, con l’indebitamento dell’azienda, è stato un delitto…”. L’ad Franco Bernabè supera a destra (la politica non c’entra) i blogger italici, un po’ timidi. Come dire, chiarezza e coraggio delle idee. A prescindere dalle opinioni personali. ∞

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La Regina sceglie il web

  I tempi cambiano e le monarchie pure. E così occorre aggiornare anche le invocazioni. La regina Elisabetta d’Inghilterra sceglie la Rete per inviare ai suoi sudditi il tradizionale messaggio augurale di Natale. L’appuntamento è per le ore 15 di oggi, 25 dicembre, quando Elisabetta rilascerà il video, inaugurando così il nuovo canale video “The Official Channel of the British Monarchy“, che sarà immediatamente rilanciato su YouTube. L’ora non è casuale: infatti le ore 15 permetteranno di raggiungere contemporaneamente i sudditi di sua Maestà, dislocati nei vari continenti e alle prese con diversi fusi orari. La scelta vuole, in particolare, arrivare ai giovani, garantendo così un ponte tra passato e futuro.L’icona della tradizione del paese più tradizionalista apre alla Rete per uno dei momenti più solenni e decide di farlo in maniera mirata per YouTube, che molti continuano a considerare una sorta di grande ricettacolo. La scelta è importante perché è un segnale anche a quanti sono distanti da Internet, per abitudini e cultura o semplicemente a causa del digital-divide, di quanto sia irreversibile la migrazione verso il web. E sorprende ancor più il caso dell’Italia, dove – ad esempio – le pubbliche amministrazioni o i servizi siano estranei o, meglio, non sfruttino gli strumenti a loro disposizione.  Ve lo immaginate Prodi o Napolitano che parlano agli italiani attraverso Internet o addirittura che aprono una chat? Io no. “God save the Queen & the Net”. ∞ 

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Natale senza fili con Wii

Il regalo di Natele più bello è quello che mi sono permesso pochi giorni fa: la console Wii di Nintendo. Ok, la grafica è migliorabile ma la giocabilità è davvero superba.
Nintendo ha scoperto l’uovo di colombo, ovvero è riuscita dove gli altri non erano riusciti: coinvolgere e quindi a far giocare i “vecchietti” come me che hanno l’artrosi ai pollici e che quindi con la Playstation e l’xBox finiscono per incazzarsi.
Con la Wii ci possono giocare gli smanettoni – i due pirla di nipoti – la mamma, il papà (appunto) e chiunque ti capiti in casa ed abbia voglia di “muovere” le mani. Pure il nonno o la nonna se sono ancora arzilli. Nintendo è stata pensata per coloro che non sanno giocare e che sono la maggioranza del mercato.
Se poi fate due conti e vedete che la Playstation (dopo due ribassi per mancanza di vendite) costa 435 euro con gioco, la xBox3 è sugli scaffali a 350 sempre con gioco e la Wii a 259 euro, capite perché Nintendo non è più in grado di rispettare le consegne. Dagli Stati al Giappone, passando per la Gran Bretagna e l’Europa, è tutto sold out. ∞

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Il Fango di Jovanotti vola su ITunes

Jovanotti Fango, il primo singolo del nuovo album di Jovanotti, disponibile da poco più di 24 ore su iTunes ha già conquistato il numero 1 della classifica delle canzoni più scaricate. Senza essere nemmeno annunciata nella home page di iTunes (che cambia l’home page solo il martedì) questa nuova canzone di Lorenzo, (anticipazione di Safari che uscirà il 18 gennaio) è entrata immediatamente nelle playlist di moltissime persone che hanno voluto scaricarla portandola alla vetta della classifica Itunes ma anche nelle playlist delle radio italiane, dai grandi network alle radio locali. ∞

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Il Parking dell’amore

Amore e motori, due passioni eterne Lo hanno già battezzato il “garage dell’amore”, dove le coppiette – soprattutto giovani – potranno passare qualche ora in intimità senza rischiare brutti incontri e senza dover pagare una cifra spropositata per un camera d’albergo. L’idea è di un imprenditore del cremasco, Marco Donarini, che conta di aprire il suo “Luna Parking”, a Bagnolo Cremasco, proprio la sera di Capodanno. Tra l’altro, la zona è davvero strategica: è sulla Paullese, strada che porta verso Milano e vetrina notturna di prostitute, e a pochi chilometri da locali notturni.
Al parcheggio dell’amore ci saranno anche distributori automatici di snack, bevande e caffé. Insomma tutto quello che può servire a una coppia che decide di passare una sera a due. In tutto sono 38 box in muratura e ci sarà perfino un punto camper. Esagerati! Manca solo la televisione, per i patiti del posticipo di Serie A.
Felice 2008 ragazzi e speriamo che il parroco non dia la sua benedizione. Porta male in questo paese…

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Un video contro la fame nel mondo

Fame, un dramma planetario    La Pam, l’agenzia Onu per gli aiuti alimentari, ritorna in Internet con una nuova iniziativa, dopo il successo di Freerice, il quiz online che consentiva di donare 10 chili di riso per ogni risposta esatta. Questa volta, il nuovo concorso si chiama “Hunger Bytes” e invita i giovani a scaricare su YouTube un “video che attragga coloro che popolano il web e li faccia pensare alla fame nel mondo”

Le regole di partecipazione sono semplici: essere maggiorenni e produrre un video tra i 30 e i 60 secondi sull’emergenza planetaria che costringe centinaia di milioni di persone a vivere in condizioni drammatiche. E’ la stessa Onu a fornire i dati che potranno essere utilizzati nei video: nel mondo ogni cinque secondi un bambino muore di fame e ogni giorno sono 25 mila le vittime della fame, mentre i denutriti sono 850 milioni. Per contro, la metà del cibo prodotto negli Usa finisce nella spazzatura senza nemmeno essere assaggiato per un valore di circa 50 miliardi di dollari l’anno.

I lavori dovranno essere consegnati entro l’agosto del prossimo anno e in coda dovranno riportare lo slogan della campagna: “850 million people go to bed hungry every night… Share” (Ogni giorno 850 milioni di persone vanno a letto affamate… Condividi). L’unico neo riguarda il premio messo in palio dalla Pam: i cinque migliori video verranno premiati con un viaggio in uno dei tanti paesi che ogni giorno devono fronteggiare l’emergenza alimentare. Il tema è già abbastanza forte senza necessità di promettere un viaggio nella disperazione, magari con la prospettiva di dividere l’avventura con la Cucinotta, nuova testimonial della Pam (non se ne può più di attrici e cantanti griffate…). Mai come in questo caso potremmo dire, “partecipare è già vincere”. ∞

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Una scuola sempre più giovane…

Insegnanti a scuola I presidi italiani e i dirigenti scolastici hanno un’età media di poco inferiore ai 60 anni. La buona novella è del ministero della Pubblica istruzione che ha compiuto uno studio su 3.838 capi d’istituto. Nelle 30 paginette presentate esce l’identikit dei dirigenti scolastici, con buona pace del turn over tentato dagli ultimi concorsi nazionali e che ha portato ad un ricambi di un terzo della classe dirigente della scuola. I primi a complimentarsi sono stati i ragazzi che così coronano il sogno di tutti i bambini: apprendere i segreti della vita dai nonni, molto più permissivi dei genitori. Preoccupazione al ministero, perché si prevedono difficoltà di reclutamento per i ruoli di responsabilità all’Università della Terza Età. I novantenni scarseggiano. ∞

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Proibire ai ragazzi

alcol-e-giovani.jpeg La proposta della ministra Livia Turco è chiara: “Niente alcol ai minorenni”. Nessun bar, nessun locale, nessuna discoteca o supermercato potranno vendere o mescere bevande alcoliche a ragazzi con meno di 18 anni. La giustificazione è nelle statistiche dell’Organizzazione mondiale della Sanità, secondo cui gli incidenti mortali da ebbrezza sono la prima causa di morte tra i giovani. Ma la ministra vuole anche, d’intesa con la collega Giovanna Melandri, promuovere una campagna che coinvolga le aziende produttrici, le farmacie e i pubblicitari. Quindi ci attenderà un futuro di spot “politically correct”, etichette choc, kit di autocontrollo, grazie al “Piano nazionale alcol e salute”. Bene, brave. Anzi no. La politica del proibizionismo non ha pagato e non pagherà con i giovani. Che senso ha – all’indomani della sentenza del tribunale di Ascoli nei confronti dello zingaro a Marco Ahmetovic, per la strage di Appignano – proibire qualsiasi bevanda alcolica fino a 18 anni? Nemmeno la birra? Quanti sono quelli che si strafanno di coca la sera o muoiono ubriachi al volante e che hanno la maggiore età? Non è vero che i secondi sono maggiorenni (e quindi liberi di ammazzarsi) e per i più piccoli la salvezza passa anche attraverso il proibizionismo.  Tra la somministrazione responsabile di alcolici e i divieto assoluto c’è di mezzo l’oceano della realtà giovanile. I ministri della Repubblica lanciano il piano d’azione nazionale e, guarda a caso, i ragazzi non sono interlocutori diretti ma “beneficiari” degli interventi. Ma si pensa davvero di risolvere il problema con il kit di autocontrollo? Prevedo le code ai supermercati degli amici maggiorenni che approvvigioneranno gli amici in attesa oltre le casse. Ai ragazzi serve parlare, far capire loro e, solo in ultima istanza, arrivare alla proibizione. Ma pensiamo davvero che tutti i giovani siano ogni sabato sera attaccati alla bottiglia? E che l’alcol sia il loro problema maggiore? Siamo davvero sicuri che questi interventi siano davvero prioritari rispetto ad altri? E nelle scuole cosa si fa contro l’alcol per uno stile di vita responsabile? Suvvia. Come al solito, invece, il divieto è la prima opzione. E con i ragazzi funziona ancora meno. ∞

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